Strade sgombre e saracinesche alzate. Rosarno si è svegliata stamattina all'alba, dopo oltre 36 ore di guerriglia urbana, con una faccia di nuovo apparentemente tranquilla. Dal buio dell'ultima notte di passione vissuta tra i vari fronti della "caccia al nero" e nell'occupazione del municipio da parte dei cittadini, è venuta fuori una "normalizzazione" già compiuta che si ferma solo sulla strada statale 18 per Gioia Tauro, a ridosso del maxighetto dell'ex Opera Sila, la vecchia raffineria d'olio abbandonata dove ancora mezzo migliaio di africani rimane asserragliato per sfuggire alle rappresaglie dei rosarnesi.

Lì, i residenti di contrada Bosco, la popolosa frazione rurale di Rosarno che ha fatto da sfondo agli scontri più gravi tra immigrati e cittadini, hanno improvvisato un blocco che impedisce il transito del traffico, in attesa che da Reggio Calabria arrivano notizie sullo sgombero degli extracomunitari dalla città. Sgombero che ieri notte ha già visto andare via da Rosarno, circa 320 immigrati africani, imbarcati su 7 pullman in direzione Cpa di Crotone.

Il sito "Rognetta", l'altra bidonville dove da anni vivono i clandestini alla periferia nord del centro abitato, è stato completamente svuotato. Circostanza che ha condotto i cittadini di Rosarno riuniti in un "comitato spontaneo" a sciogliere, intorno all'una di ieri notte, l'occupazione del palazzo municipale che durava da ieri mattina. Mentre si attendono nuove decisioni dalla task-force ministeriale istituita dal ministro Maroni presso la Prefettura di Reggio Calabria per far fronte all'emergenza, al comune di Rosarno si sta lavorando per procedere con il trasferimento di tutti gli immigrati che ancora alloggiano presso l'Opera Sila.

Sono tre i pullman già precettati dalla commissione straordinaria che regge il comune dopo lo scioglimento per infiltrazioni mafiose nel dicembre 2008, per caricare gli africani rimasti sul territorio e spostarli nelle prossime ore verso Crotone. Uno ha caricato 100 immigrati dall'Opera Sila alla Stazione di Gioia Tauro. Di qui verranno trasferiti in Sicilia. Il bilancio, tra le persone ferite, gli arrestati, i denunciati e i danneggiamenti alla città verificatisi negli ultimi due giorni, come ha sottolineato il prefetto reggino Luigi Varratta «resta comunque di estrema gravità». Ma l'operazione normalizzazione già fa vedere comunque i suoi effetti. Le strade di Rosarno sono di nuovo pulite dai residui delle devastazioni di marca africana e transitabili e la tensione si è allentata: da ieri notte di "corpo a corpo" tra bande di facinorosi vogliosi di giustizia sommaria e gli immigrati "infedeli", non si ha più notizia.

Stamattina un gruppo di cittadini, che si sono dissociati dalle violenze alla cieca commesse dai loro compaesani contro gli africani, ha incontrato il commissario prefettizio Domenico Bagnato per chiedere che venga rasa al suolo l'ex fabbrica "Rognetta" e si progetti a breve la costruzione di un centro di aggregazione per immigrati "regolari". (di Francesco Condoluci)

 

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