Tangentopoli non è finita. È duro Pierfrancesco Majorino, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Milano, per il quale «l'arresto di Milko Pennisi »colpisce terribilmente perchè fotografa una realtà inquietante che speravamo appartenesse al passato di Milano e che dimostra come tangentopoli in un certo senso non sia finita«. Majorino chiede le »immediate dimissioni« del consigliere del Pdl arrestato per concussione e che si faccia »totale chiarezza sulla vicenda per comprendere se si è di fronte a un atto isolato di un singolo o a un sistema di relazioni più ampio coinvolgente altri soggetti«. E ha concluso: »Ci aspettiamo che il sindaco Moratti fornisca nella seduta di lunedì tutti gli elementi per sviluppare una valutazione più completa e sappia sviluppare una propria valutazione circa un episodio che ha coinvolto il Presidente della Commissione Urbanistica e, dunque, non un esponente di secondo piano del consiglio comunale».

Amaro anche Basilio Rizzo, eletto nella lista Uniti con Dario Fo. «Il clima e lo sconforto che ho percepito in aula - ha detto Basilio Rizzo - mi ha riportato a 15 anni fa». Ma il consigliere comunale della sinistra, a Palazzo Marino dal 1983, ha ammonito che il paragone storico non deve interferire con il giudizio sulla Milano di oggi. «Dal punto di vista umano - ha aggiunto Rizzo - mi dispiace moltissimo, ma dal punto di vista politico è la conferma che il perverso intreccio tra politica e affari è ancora presente in questa città: mi auguro che questo episodio non venga liquidato come semplice retaggio del passato».

Per un altro protagonista della politica milanese il vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato, è invece infondato ogni paragone storico tra Tangentopoli e l'arresto per concussione di Milko Pennisi, presidente della commissione comunale Urbanistica. «Tangentopoli è stato un fenomeno molto più complesso - ha ricordato De Corato, che allora sedeva come consigliere comunale del Msi nei banchi dell'opposizione - qui siamo di fronte a un episodio su cui la magistratura farà chiarezza. Confermo la mia piena fiducia nell'autorità giudiziaria - ha aggiunto De Corato - e spero che Pennisi possa chiarire al più presto la sua posizione anche in relazione alla dinamica con cui si è svolto il suo arresto».

Il sindaco di Milano Letizia Moratti, appresa la notizia dell'arresto per concussione del consigliere comunale Milko Camillo Pennisi, ha voluto confermare la propria fiducia nella magistratura augurandosi che l'esponente politico possa chiarire presto la sua posizione rispetto all'indagine. «Ho piena fiducia nella magistratura - ha affermato Moratti, affidando le sue parole a un breve comunicato - mi auguro che il consigliere Pennisi possa chiarire al più presto la sua posizione di fronte alla giustizia».

Dal canto suo l'assessore all'Urbanistica Carlo Masseroli ha voluto esprimere la sua personale solidarietà a Pennisi, che a palazzo Marino ricopre il ruolo di presidente della Commissione Sviluppo del territorio, ma ha escluso categoricamente che il suo arresto possa incidere negativamente sulla discussione in corso al consiglio comunale sul documento che sostituirà il piano regolatore: il piano di governo del territorio. «Umanamente sono molto dispiaciuto per lui - ha affermato a caldo Masseroli - ma questo episodio non deve incidere sui lavori del Pgt: il Pgt rappresenta una responsabilità che abbiamo assunto davanti alla città e quindi dobbiamo andare avanti, a maggior ragione adesso con più forza».

Aggiornamento del 23 giugno 2020: Il sig. Camillo Milko Pennisi in data 1 giugno 2018 ha ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Milano la riabilitazione in seguito alla sentenza di patteggiamento emessa dal Gip di Milano in data 1 aprile 2010

 

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