Umbria
1 | La crisi ha colpito duramente il sistema produttivo umbro: nel 2009 il Pil è crollato del5%. Quali misure si impegna a prendere per il rilancio dell'economia regionale qualora venisse eletta? |
2 | In Umbria sono stati persi oltre 6mila posti di lavoro in un anno e 18mila lavoratori sono interessati dagli ammortizzatori sociali. Cosa farebbe per arginare questa emorragia? |
3 | Il sistema produttivo umbro è formato al 95%da imprese con meno di 9 addetti che fanno fatica ad accedere al credito e ad imporsi sui mercati internazionali. Come sostenerle? |
4 | Nel 2009 la maggioranza dei fondi del bilancio regionale è stata destinata alla sanità, un altro12% fra amministrazione e organi istituzionali. Cosa farebbe per liberare risorse da destinare allo sviluppo? |
5 | L'avvio di una nuova legislatura dà sempre l'impronta. Quali sono i provvedimenti che si impegna a prendere nei primi cento giorni del suo mandato? |
6 | L'Umbria vive un gap infrastrutturale che sembra non avere fine. Come intende incidere in questo versante per venire incontro alle esigenze di cittadinie imprese? |
Centro-sinistra.
Catiuscia Marini
«Agire sulle infrastrutture»
Nata a Todi, 43 anni, laureata in scienze politiche, Catiuscia Marini dal 1998 al 2007 è stata sindaco della sua città. Fino al 2009 è stata membro del parlamento europeo. Siede nella segreteria nazionale del Pd con delega all'Europa. Sarà candidata governatrice del Pd. Sono in corso trattative con Pdci, Prc, Sel, socialisti e Idv.
1. In questi ultimi 2 anni la regione, con i pacchetti per la competitività, ha messo a disposizione delle imprese risorse per oltre 110 milioni su innovazione e ricerca. L'impegno è quello di fare uno sforzo imponente anche per il futuro mettendo a punto, insieme alle forze economiche e politiche, gli strumenti e le risorse regionali, nazionali e comunitarie per accompagnare il sistema produttivo nel percorso di transizione a un modello a maggior valore aggiunto. D'altra parte intendiamo rafforzare tutti gli strumenti disponibili per traghettare oltre la crisi le imprese che, pur essendo sane, stanno soffrendo cali consistenti di fatturato.
2. La regione Umbria ha assunto impegni consistenti nel finanziamento, con oltre 44 milioni di euro, degli ammortizzatori in deroga, che consentiranno anche per il 2010 la tenuta dei livelli occupazionali. Intendiamo però andare oltre e sostenere in particolare tutte le iniziative e gli accordi tra imprese e sindacati che garantiscano la conservazione dei posti di lavoro esistenti. A ciò si deve aggiungere il potenziamento dei servizi pubblici.
3. Con il fondo regionale anticrisi si è messo in campo uno strumento che ha già consentito di assistere oltre 400 imprese nell'accesso al credito e nel consolidamento delle passività a breve con l'erogazione di oltre 50 milioni di finanziamenti bancari. Si tratta di potenziare questo strumento e l'operatività dei confidi con contributi mirati al potenziamento dei loro fondi rischi e, in collaborazione con l'Abi e le banche, strutturare iniziative e strumenti a supporto delle piccole imprese. Sul piano dell'internazionalizzazione dal 2010 sarà operativo il nuovo "Centro estero regionale" che consentirà l'integrazione delle risorse degli enti con quelle dell'Ice.
4. La regione Umbria in questi anni ha destinato risorse per decine di milioni di euro allo sviluppo, al welfare e alle famiglie senza aumentare le tasse né ridurre i servizi. Mi sento impegnata a un costante contenimento della spesa per il personale e per i costi di funzionamento. Ci sono capacità e risorse per guardare con fiducia al futuro anche nella prospettiva di un federalismo fiscale che rispecchi la capacità del territorio di gestire al meglio le risorse che riesce a produrre.
5. Bisogna affrontare immediatamente l'emergenza legata al lavoro e alla crisi di alcune imprese e settori produttivi che destano forte preoccupazione per il futuro della nostra regione; mettere le basi per la riduzione tempi di attesa per alcuni servizi sanitari; lavorare sulla semplificazione amministrativa.
6. Penso che la grande operazione sugli assi di penetrazione umbro-marchigiani, gli interventi sull'aeroporto di S.Egidio, gli appalti delle basi logistiche e il programma di interventi sulle infrastrutture telematiche siano orientati a guardare al futuro. Sostenere adeguati investimenti in infrastrutture materiali e immateriali sarà per me un impegno prioritario.
Centro-sinistra.
Fiammetta Modena
«Cambieremo il piano casa»
Nata a Perugia, 45 anni, avvocato, Fiammetta Modena è titolare di uno studio nel capoluogo umbro insieme alla sorella. Attualmente è presidente del gruppo consiliare regionale del Pdl. È candidata governatrice per il Pdl. Sono in corso trattative con Lega Nord, La Destra, Fiamma tricolore e liste civiche.
1. Il rilancio dell'economia regionale passa attraverso la centralità dell'impresa, del lavoro autonomo e dipendente. È necessario distinguere i provvedimenti immediati dalle azioni strategiche. La regione deve attuare nel giro di pochi mesi la semplificazione. Ciò significa tempi certi alle pubbliche amministrazioni, risposte con scadenze precise, individuazione dei responsabili dei procedimenti e sanzioni in caso di ritardi e inadempienze. Questa è un'azione priva di costi per la regione che permette alle aziende di non sentirsi "costrette a non fare" pur avendo "la volontà di fare". Altro ragionamento è quello strategico che attiene problemi strutturali e cioè la dimensione delle unità produttive, la connotazione sistemica e la dotazione infrastrutturale ed economica.
2. La risposta della regione passa inevitabilmente per una seria revisione della formazione professionale che va concentrata sulle reali esigenze. È essenziale seguire la linea già indicata dal ministro Sacconi: «La formazione professionale va rivoltata come un calzino». Si tratta di risorse che vanno indirizzate nei confronti dei giovani e di chi ha perso il lavoro, evitando la dispersione nei mille rivoli degli enti formatori.
3. Il credito è un punto cardine della nostra economia, le azioni di governo coinvolgono tre aspetti: il rafforzamento del sistema delle garanzie, l'interrelazione delle banche di territorio e dei comitati banca/imprese, la selezione degli interventi della finanziaria regionale, avendo anche il coraggio di ridurre agenzie superflue.
4. Il federalismo fiscale e i provvedimenti del governo sulle comunità montane sono alle porte. E' ormai chiaro che vanno chiusi i centri di costo come enti e agenzie inutili, va ripensata completamente la riforma endoregionale, ridotto il numero delle Asl, liberate risorse trasferendole da una pubblica amministrazione inefficiente allo sviluppo.
5. Sicuramente le modifiche del cosiddetto Piano casa secondo le linee di indirizzo del governo. Azioni strategiche, sinergia con l'università e il mondo imprenditoriale, la semplificazione già descritta, le azioni del credito, interventi immediati contro l'inefficienza del sistema sociale a favore di famiglie e anziani. Infine il turismo. I primi cento giorni saranno caratterizzati da un grande rilancio del settore e dell'immagine dell'Umbria. Dobbiamo puntare sul numero delle presenze per far lavorare tutti gli operatori nella consapevolezza che abbiamo tante, troppe, strutture ricettive.
6. È un problema di priorità e di realismo, va realizzata l'intesa già siglata con il governo nazionale, concentrate le energie sull'aeroporto. Inoltre le infrastrutture devono concettualmente coinvolgere anche quelle immateriali e di fatto un habitat positivo per le imprese. Il punto è: perché conviene fare impresa in Umbria. Questa è la risposta da dare.
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