Il Gip di Perugia ha respinto la richiesta di revoca della custodia cautelare avanzata da Angelo Balducci, Diego Anemone e Mauro Della Giovampaola, nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per i cosiddetti grandi eventi.
Il Gip Paolo Micheli ha così confermato l'ordinanza di custodia cautelare, nella quale si ipotizza il reato di concorso in corruzione, disposta il 27 febbraio scorso.
Il provvedimento riguarda anche Fabio De Santis, che però non aveva presentato istanza di revoca. Gli altri tre avevano invece chiesto al Gip di revocare la custodia cautelare al termine degli interrogatori di garanzia, svoltisi il 3 marzo. In quell'occasione tutti hanno sostenuto la correttezza del loro operato.
Contro la richiesta di revoca della custodia cautelare si erano espressi i Pm Sergio Sottani e Alessia Tavarnesi, titolari del fascicolo, insieme al procuratore aggiunto Federico Centrone.

Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici, si è dichiarato estraneo ai fatti e ha chiesto l'annullamento del provvedimento cautelare. Gli avvocati dell'imprenditore Francesco De Vito Piscicelli ne hanno chiesto l'immediata scarcerazione e il trasferimento degli atti alla procura di Roma. Balducci e Piscicelli, detenuti nell'ambito dell'inchiesta, condotta dalla Procura di Firenze, sugli appalti dei Grandi eventi, sono stati ascoltati dal gip del Tribunale di Roma Valerio Savio (gli interrogatori infatti si svolgono tramite rogatoria). L'accusa per i due è di concorso in corruzione continuata e aggravata.

Balducci si è dichiarato estraneo ai fatti. Il primo a essere ascoltato è stato Balducci, che venerdì è stato raggiunto da un nuovo provvedimento di custodia cautelare in relazione agli appalti per la costruzione della Scuola marescialli dei carabinieri a Firenze. «Balducci ha dichiarato la sua estraneità alla vicenda - ha detto l'avvocato Franco Coppi al termine dell'interrogatorio a Regina Coeli - e non siamo in grado di portare alcun contributo perchè di tutto quello che sarebbe accaduto non sa assolutamente nulla». L'avvocato, che assiste Balducci insieme a Roberto Borgogno, ha detto che «il provvedimento restrittivo della libertà mi sembra effettivamente privo di presupposti». L'interrogatorio, ha detto il penalista, «non ci ha fatto incontrare nessuno dei magistrati che hanno emesso il provvedimento» (perchè svolto per rogatoria dal giudice di Roma, ndr), «una cosa abbastanza singolare, è la prima volta che mi capita in un processo grave e delicato. Rimango un po' sorpreso». Sulle condizioni psicofisiche di Balducci, Coppi ha dichiarato: «È uno che regge. È reattivo, risponde alle domande, ma ormai è dentro da quasi un mese e queste sono esperienze che segnano, certo non è un albergo a cinque stelle». I legali di Balducci hanno richiesto l'annullamento del provvedimento cautelare. Per il gip di Firenze, Rosario Lupo, Balducci «ha gestito in modo del tutto personalizzato ed egoistico l'enorme potere in parte conferitogli con incarichi di prestigio nella pubblica amministrazione e in parte conquistato sul campo, capace di costruire una ragnatela di rapporti alquanto influenti e forti».


Per Piscicelli domani richiesta di trasferimento degli atti alla Procura di Roma. Il legale di Piscicelli, Marcello Melandri, ha annunciato che domani presenterà una richiesta di trasferimento degli atti alla procura di Roma: «a Firenze non è successo assolutamente nulla e qualunque cosa ci contestino è avvenuta a Roma, i fatti sono tutti avvenuti a Roma». Il legale dell'imprenditore ha detto di essere assolutamente certo che la vicenda «finirà benissimo per noi e finirà a Roma». Melandri ha inoltre aggiunto che il suo assistito «ha chiarito perfettamente e quindi abbiamo chiesto immediata scarcerazione». A chi gli chiedeva dei rapporti tra Piscicelli e gli altri protagonisti dell'inchiesta, il legale ha spiegato che i rapporti erano regolari senza nessun tipo di problema«. Sull'ordinanza di custodia cautelare che ha raggiunto Piscicelli nei giorni scorsi, l'avvocato ha detto: »perchè si è arrivato a questo? Lui aveva già chiarito tutto». Piscicelli viene definito «sciacallo» dal giudice fiorentino: è l'imprenditore intercettato mentre rideva la notte del terremoto in Abruzzo pregustando gli appalti in arrivo.

Rinviato l'interrogatorio di Fusi. Nell'ambito della stessa inchiesta è stato rinviato a data da destinarsi l'interrogatorio del costruttore fiorentino Riccardo Fusi, patron della Btp (ha lasciato l'incarico di presidente lo scorso 18 febbraio), precedentemente previsto per mercoledì 10 marzo, nel quale erano annunciate clamorose rivelazioni. Per Fusi il gip ha respinto la richiesta di custodia cautelare non ravvisando il pericolo di fuga e rilevando che il costruttore era fuori dal sistema di corruttela nella gestione dei grandi appalti costituitosi al dipartimento governativo di via della Ferratella. In settimana, poi, il gip si è riservato di interrogare l'avvocato romano Guido Cerruti, agli arresti domiciliari per le sue condizioni di salute.

Attenzione all'inchiesta del Copasir. Sull'inchiesta G-8 c'è attenzione anche da parte del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, in relazione al coinvolgimento di uomini dei servizi segreti e sul rilascio del Nos (il Nullaosta di sicurezza) al gruppo del costruttore Anemone. «Abbiamo avuto assicurazione - ha detto il presidente del Copasir Massimo D'Alema - che delle due persone di cui si parlava uno è stato allontanato dal Servizio, per l'altro l'allontanamento è in corso».

 

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