È un duello senza fine quello tra il premier e il presidente della Camera. «No a facili strumentalizzazioni sulle riforme presidenziali», aveva avvertito Gianfranco Fini. Da Bruxelles, a margine del Consiglio europeo sulla crisi finanziari in Grecia, è arrivata la risposta di Berlusconi: «In un partito del 40% ci possono essere sensibilità diverse ma poi la minoranza deve accettare le decisioni della maggioranza evitando contrapposizioni sterili, sistemiche e continuative». Fini, da Roma, sostiene la Polverini candidata per il Lazio e smussa i toni : «Sarà anche un voto politico ma servirà per governare una regione e non l'intero pianeta». Il presidente della Camera respinge le accuse di alcuni giornali vicini al premier di «remare contro il Pdl» e rimanda al sito del Secolo d'Italia, secondo il quale se anche Gianni Letta apprezza Fini vuol dire che anche il sottosegretario a Palazzo Chigi «rema contro il Pdl». Il sito di Fare futuro, fondazione finiana, rincara la dose: «Se perdono le elezioni avranno il loro capro espiatorio».

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25 marzo 2010
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