Sono 25.229 le persone scomparse ancora da ricercare in Italia al 28 febbraio scorso. Ben 809 i cadaveri non identificati. I dati sono stati diffusi oggi nel corso di una conferenza stampa al Viminale alla quale hanno partecipato il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il sottosegretario Alfredo Mantovano, il capo della Polizia, Antonio Manganelli e il commissario straordinario del Governo alle persone scomparse, Michele Penta. Entrando nel dettaglio si tratta di 10.411 minorenni, 13.036 maggiorenni e 1.782 ultrasessantacinquenni. La maggior parte dei minori scomparsi (il 53% del totale, quasi tutti stranieri) si è allontanato dall'istituto o dalla comunità in cui era ospite, il 25% si è allontanato volontariamente dalla famiglia, per il 10% si tratta di un caso di sottrazione da coniuge, l'1% è possibile vittima di reato, mentre per l'11% la causa della scomparsa non è stata determinata. «Impressiona il fenomeno - ha commentato il commissario Penta - che é sempre in aumento e mai in diminuzione». Il ministro Maroni ha sottolineato «l'impegno costante nella ricerca di scomparsi, favorito dall'alto livello di coordinamento esistente tra le forze di polizia».

Complessivamente dal 1° gennaio 1974 sono scomparse 91.087 persone e ne sono state ritrovate 65.858: tra il 2008 e il 2009, è cresciuto il numero delle scomparse (+9,21%) ma anche, in percentuale maggiore, quello dei ritrovamenti (+12,11 per cento). Le regioni con il più alto numero di scomparsi sono il Lazio (6.479), la Lombardia (3.490), la Campania (3.198) e la Sicilia (2.382). Anche i cadaveri senza nome sono più numerosi in Lazio (205), Lombardia (141) e Sicilia (117). Rispetto al 2008, nel 2009 i ritrovamenti sono aumentati del 12%, gli scomparsi del 2 per cento. Penta ha anche voluto ricordare che i dati sono leggermente sovrastimati. Visto che si va a 36 anni a ritroso nel tempo «ci sono molte posizioni che non sono più di persone scomparse, ma conclamate situazioni di scomparse rientrate a casa senza revoca della denuncia, oppure di persone che si sono allontanate volontariamente e che si sono costruiti un altro tipo di vita all'estero o in Italia e che é facile andare ad individuare, quindi non più una scomparsa vera e propria».

È Erica Claps l'ultima persona depennata dall'elenco, a 16 anni e mezzo dalla sua scomparsa. Il suo cadavere è stato ritrovato nei giorni scorsi nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità di Potenza, a pochi passi da dove era stata vista l'ultima volta. Ora il suo è un caso di omicidio irrisolto. Tante le voci dei familiari degli scomparsi che vorrebbero una risposta all'angoscia che li attanaglia da anni. Come Marisa Golinucci Degli Angeli, mamma di Cristina Golinucci, la ragazza scomparsa nel 1992 vicino al convento dei Padri cappuccini di Cesena. «Il cadavere di Elisa - dice Marisa Golinucci - è stato ritrovato in una chiesa, mia figlia invece è scomparsa davanti a un convento. Sono convinta che proprio lì, dai cappuccini, ci sia la tomba di Cristina. Vorrei tanto che fossero fatti nuovi controlli con tecnologie sofisticate, per le indagini si è perso troppo tempo suffragando l'idea della fuga volontaria».

Per favorire il ritrovamento degli scomparsi sono due le novità, una circolare e una banca dati, il Risc, il sistema informativo degli scomparsi. La circolare del Dipartimento di pubblica sicurezza invita a far partire subito le indagini perchè spesso si spreca il tempo prezioso immediatamente successivo alla scomparsa, rischiando di perdere definitivamente le tracce di chi si cerca. Triste pensare, per esempio, che nel caso Claps per mettersi subito sulle orme dell'assassino sarebbe bastato l'intervento di cani poliziotto in grado di trovare rapidamente il cadavere della giovane nella chiesa. Il Risc, invece, è un grande archivio elettronico che cataloga e gestisce tutte le informazioni sulle persone scomparse (connotati, denti, vestiti indossati, segni particolari) e sui cadaveri non identificati, con la possibilità di incrociare i dati.

Intanto da anni giace una proposta di legge in Parlamento messa a punto già nella scorsa legislatura e ora in discussione nella commissione Affari costituzionali del Senato, che potrebbe essere approvata direttamente in via legislativa, per poi passare velocemente anche a Montecitorio. (N.Co.)

 

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