Michele Ferrero, l'artefice dei successi di una delle maggiori industrie dolciarie al mondo, alla guida di un colosso alimentare che ha tra i suoi prodotti di punta l'intramontabile Nutella, compie 85 anni. L'industriale cuneese - è nato a Dogliani, un paese vicino ad Alba, il 26 aprile del 1925 - è una figura unica nel panorama degli imprenditori italiani. Uomo estremamente schivo, di lui si conosce pochissimo, così come rare sono le sue fotografie. È figlio di un abile pasticcere di Alba che, partendo dal negozio della centrale via Maestra, avviò l'avventura industriale. Per lui hanno sempre parlato i prodotti che da quasi sessanta anni entrano nelle case degli italiani: specialità internazionali come la Nutella, i Rocher, i Mon Cheri, i Tic Tac, il Kinder Sorpresa, prodotti che hanno trasformato il dolce in un alimento industriale dedicato a milioni di consumatori.

Tra i primi imprenditori italiani a «varcare le Alpi» e ad impegnarsi nell'internazionalizzazione, nel gennaio scorso ha rinunciato alla corsa per acquisire Cadbury: una decisione che la stessa stampa francese ha letto come conferma della leadership sul gruppo da parte dell'ottantacinquenne imprenditore e della filosofia contraria a progetti espansionistici. In una rara intervista per una pubblicazione aziendale, anni fa, Michele Ferrero ha detto: «La mia unica preoccupazione è che l'azienda sia sempre più solida e forte per garantire a tutti coloro che ci lavorano un posto sicuro».

Il dato più recente, quello del bilancio consolidato 2007-2008, indica un fatturato di 6,2 miliardi di euro con oltre 21.000 dipendenti, 38 società operative e 18 stabilimenti. E tra i riconoscimenti quello del rapporto annuale del Reputation Institute di un anno fa, secondo il quale Ferrero è il marchio più affidabile e con la miglior reputazione del mondo. Più di Ikea, Johnson &Johnson, e molto di più di Kraft, Walt Disney o Google.

Ferrero, una storia per immagini

 

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