Da lunedì 26 aprile, partirà la registrazione gratuita per attivare il servizio di posta elettronica certificata per i cittadini. Sarà sufficiente collegarsi al portale www.postacertificata.gov.it e, successivamente, trascorse 24 ore dalla registrazione - e comunque entro 3 mesi - recarsi a un ufficio postale abilitato per l'identificazione (ricordandosi di portare con sé, documento d'identità e codice fiscale o tessera sanitaria) e la firma del relativo modulo d'adesione. L'annuncio è arrivato oggi a Palazzo Vidoni, dal ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, che ha stimato in circa 50 milioni la platea degli interessati all'iniziativa: tutti i cittadini italiani maggiorenni, in possesso di codice fiscale, che con l'avvio del nuovo servizio - ha aggiunto - «potranno, a costo zero e senza più fare file, prenotare una visita medica, iscrivere il proprio figlio a scuola, contestare una multa, pagare tasse e bollette».

A oggi, ha proseguito il ministro Brunetta, sono oltre 80mila le Pec richieste dai cittadini grazie alle sperimentazioni avviate a fine settembre scorso da Aci e Inps. Supera, invece, il milione il numero di professionisti che ha adempiuto all'obbligo (che decorreva da novembre 2009) di dotarsi di posta elettronica certificata e sono più di 110mila le imprese che hanno già attivato un indirizzo Pec. Con l'obiettivo, ha rilanciato Brunetta, di «arrivare entro dicembre a superare quota 10 milioni di italiani in possesso di indirizzi mail certificati».


Ministeri ed enti pubblici sono pronti?
Ma ministeri ed enti pubblici - l'altra faccia della medaglia - sono pronti all'arrivo della Pec? Al momento, ha sottolineato Brunetta, la posta elettronica certificata (che come si sa, avrà lo stesso valore legale di una raccomandata con avviso di ricevimento e costituirà avvio formale del procedimento) è attiva in 12mila amministrazioni, 7.315 centrali e 4.685 locali. Con una situazione a macchia di leopardo, anche per i collegati problemi di organizzazione del personale. Se in alcuni settori, come Regioni, Camere di Commercio, Inps, Inail, Inpdad, ha evidenziato il titolare di Palazzo Vidoni, la copertura è del 100%, in altri si fa più fatica. Nei ministeri, ha ricordato, siamo all'85%, nelle università e nelle Asl, al 50-60 per cento.

Nei comuni capoluogo, la percentuale è al 60%, ma puntiamo ad arrivare al 100% già da lunedì prossimo, ha evidenziato il ministro. Discorso a parte per i 14mila istituti scolastici, nei quali è già in piedi un canale parallelo di comunicazione telematico con le famiglie e serve, ora, ha aggiunto, riconvertirlo alla Pec. L'obiettivo, ha spiegato Brunetta, è che, al più presto, tutte le amministrazioni istituiscano una casella di posta certificata per ciascun registro di protocollo e pubblichino nella pagina iniziale del proprio sito web istituzionale l'indirizzo mail a cui il cittadino può rivolgersi. Si tratta, ha aggiunto, di adempimenti già previsti 5 anni fa dal Codice dell'amministrazione digitale (Dlgs 82/2005), che occorre attuare senza più indugi. Ed ora c'è anche un deterrente in più: la responsabilità dirigenziale. Il mancato assolvimento degli adempimenti relativi alla Pec, ha ricordato Brunetta, influirà sulla retribuzione di risultato, che si ridurrà in caso di inefficienza.

 

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