I pm di Perugia da mercoledì sono a Milano. E non è escluso che nuove rivelazioni sugli affari della «cricca», nell'inchiesta G-8, arrivino con un salto indietro nel tempo di molti anni: quelli di Mani Pulite. Tutto nasce la settimana scorsa dall'interrogatorio in procura a Firenze, presenti i pubblici ministeri perugini Alessia Tavarnesi e Sergio Sottani, con il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro.

Al suo arrivo, prima di parlare con gli inquirenti, Di Pietro annuncia che riferirà «come esponente di opposizione, come ex ministro dei Lavori pubblici e come ex pm» di Tangentopoli. A Milano, i pm vogliono accertare se già ai tempi di Mani Pulite è emerso il sistema degli appalti ora sotto indagine.

Intanto i carabinieri del Ros e la Guardia di Finanza lavorano su conti correnti dei soggetti indagati o comunque coinvolti nell'inchiesta. Non è escluso che nei prossimi giorni possano finire nel registro degli indagati altri ministri o lo stesso Scajola, al momento non ancora iscritto al registro. Ieri poi i pm perugini hanno ascoltato Armando Coppi, il fidato autista dell'ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici. «Non so nulla degli affari di Balducci né ho mai partecipato ai suoi incontri riservati», è stata la difesa di Coppi. Non molto diversa da quella di Giuseppe Macchia, il dipendente del Salaria Sport Village sentito nei giorni scorsi. Le due deposizioni, però, non avrebbero convinto i pm. Che probabilmente risentiranno Coppi nei prossimi giorni e hanno già inoltrato diverse rogatorie all'estero.

Non si placano poi le polemiche legate all'inchiesta. L'ultima riguarda il sindaco di Bari e presidente della Fondazione lirica Petruzzelli, Michele Emiliano (Pd), tirato in ballo da un articolo del Giornale secondo cui lo stesso sindaco di Bari avrebbe consegnato la ricostruzione del teatro barese ad Angelo Balducci e Fabio De Santis, due dei membri della "cricca" degli appalti. «È una intimidazione della famiglia Berlusconi – ribatte Emiliano - la gara per la ricostruzione del Petruzzelli fu gestita dalla struttura commissariale nominata da Palazzo Chigi, non certo dal comune». Per il sindaco «chi può dare tutte le risposte è l'allora direttore generale dello Spettacolo dal vivo, e attuale capo di gabinetto del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, Salvatore Nastasi, con cui fu concordata la procedura di commissariamento per la ricostruzione del teatro». Immediata la replica del ministero: «Nastasi non ha mai gestito alcuna procedura di gara relativa alla ricostruzione del Teatro Petruzzelli né direttamente, né indirettamente».

Va avanti l'inchiesta su appalti e tangenti legati all'eolico che coinvolge, tra gli altri, il governatore sardo Ugo Cappellacci. Oggi è in programma a Roma un vertice tra tutte le procure coinvolte: oltre a quella della capitale, Cagliari, Napoli, Avellino, Paola, Palermo, Messina e Trapani. A coordinare le indagini è la direzione nazionale antimafia, che nei giorni scorsi ha chiesto gli atti di tutte le inchieste. La riunione servirà a fare chiarezza sulla competenza a indagare. Il filo rosso che collega l'indagine romana a quelle siciliane e campane è Luigi Franzinelli, imprenditore attivo nell'eolico nato a Molina di Ledro (Trento). Franzinelli è stato condannato a Palermo a due anni con rito abbreviato, con l'aggravante di avere favorito Cosa Nostra, in un processo sulla costruzione di un parco eolico a Mazara del Vallo. Ad avere ottenuto i permessi per il principale parco eolico sardo, a Ulassai, è proprio un'azienda riconducibile a Franzinelli.

 

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