«Ho appreso delle dimissioni di Scajola dalle agenzie di stampa. Lui le ha motivate con la volontà di difendersi più liberamente svestito dal ruolo istituzionale. Penso sia un gesto che si è determinato per rendere un servizio al Paese». Così il ministro della Giustizia Angelino Alfano, commenta le dimissioni del ministro Scajola, parlando a Napoli a margine di un appuntamento alla Corte d'appello. A chi gli chiede se questo gesto sia un'assunzione di responsabilità, Alfano risponde che «assolutamente no se si intende il riconoscimento del torto. Se invece si intende un gesto che gli consente di difendersi di fronte all'opinione pubblica, di fronte a un attacco derivato dalle notizie pubblicate dai giornali e di parlare svestito della carica governativa di fronte al giudice, allora sì». Il ministro aggiunge ancora che Scajola «ha compiuto una scelta che lo pone come un cittadino che intende difendersi», conclude.

Cicchitto (Pdl): Solidarietà per la sentenza mediatica»
«Ribadisco la mia solidarietà al Ministro Scajola e gli esprimo il più forte augurio che le sue dimissioni servano a chiarire tutta la situazione visto che esse avvengono in una situazione singolare perchè le comunicazioni giornalistiche e mediatiche hanno largamente prevalso sul confronto propriamente giudiziario che invece avverrà nel futuro». Lo afferma in una nota il presidente dei deputati del pdl, Fabrizio Cicchitto, sottolineando come «negli anni passati la 'sentenza anticipatà ha rappresentato uno degli elementi pi— inquietanti della vicenda italiana».

Gaparri (Pdl): «Apprezziamo il suo coraggio»
Il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, "prende atto" della decisione del ministro Pdl Claudio Scajola di rassegnare le dimissioni in seguito al suo coinvolgimento nell'inchiesta di Perugia sul G8. "Decisione sofferta - commenta Gasparri - apprezziamo il suo coraggio di assumersi questa responsabilità prima ancora che la vicenda desse luogo ad accuse".
"Ci auguriamo - aggiunge Gasparri, fermato dai cronisti al termine della conferenza dei capigruppo - che possa dimostrare la sua totale estraneità alla vicenda". Quanto all'ipotesi che le dimissioni possano essere respinte, Gasparri ne dubita: "Io credo che se Claudio ha assunto questa decisione ed ha mostrato questa determinazione, non lo ha fatto per compiere un ato solo formale. Poi ovviamente il presidente del Consiglio farà le sue valutazioni, ma Scajola ha voluto distinguere la sua ottima azione di governo da questa vicenda da cui penso che uscirà a testa alta".

Bersani: «Sconcertato, forse esistono benefattori sconosciuti»
«Tutto questo ci lascia veramente sconcertati: questo mi viene da dire, ascoltato le parole di Scajola». Lo ha detto il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, commentando le parole di Scajola a proposito della possibilità che il suo appartamento sia stato pagato da altri a sua insaputa. «Ne abbiamo viste tante - ha aggiunto riferendosi alle parole del ministro in conferenza stampa sull'acquisto del suo appartamento a Roma - forse siamo in presenza di benefattori sconosciuti: così siamo nella tipicità italiana. Mi auguro che Scajola sia in grado di dimostrare le cose che dice». Bersani ha commentato le decisioni del ministro proprio mentre questi stava tenendo la conferenza stampa, che è stata trasmessa da Repubblica Tv durante l'intervento di Bersani.
«Le cose dette fin qui per tentare di dare spiegazioni - ha detto il segretario del Pd - non sono convincenti per nessuno. Se non ha altro da aggiungere, mi sembra inevitabile che Scajola rassegni le dimissioni». «Voglio credere - ha poi proseguito - che questo verminaio che è emerso a proposito di meccanismi di appalti con procedure secretate o straordinarie, venga scavato fino in fondo, che la magistratura sia messa in condizioni di fare quello che deve fare. Tutto questo è intollerabile; non possiamo accettare che nel cuore dello Stato ci sia un conto aperto per la corruzione».

Finocchiaro (Pd): «I fatti sono di una solarità evidente»
«Le dimissioni di Scajola sono un atto corretto. Era difficile sostenere la sua posizione ed ha fatto bene a rassegnare le dimissioni». Lo afferma il capogruppo dei senatori Pd, Anna Finocchiaro, al termine della Conferenza dei capigruppo. Alla domanda se Berlusconi respingerà le dimissioni di Scajola, Finocchiaro commenta: «In questo caso il ministro vada dai magistrati e subito dopo venga in Parlamento. Ci sono accuse gravi - prosegue Finocchiaro - che vengono riportate dagli organi di stampa di tutte le tendenze politiche. I fatti sono di una solarità evidente».

Donadi (Idv): «Dimissioni tardive, ma sono una lezione per la Casta»
«Le dimissioni di Scajola sono tardive, ma rappresentano comunque una vittoria delle opposizioni e una lezione per la Casta: nessuno è intoccabile». Lo afferma il capogruppo Idv Massimo Donadi secondo il quale "ora sarà la magistratura ad accertare le responsabilità. La politica deve recuperare l'etica pubblica ed il rispetto della legalità". "Idv è da sempre impegnata in questa battaglia - aggiunge Donadi -. Il governo non può far finta di niente e neanche il parlamento, per questo è indispensabile portare in Aula al più presto il Ddl anticorruzione".

 

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