È netta la condanna del Vaticano dei Legionari di Cristo e del suo fondatore, il religioso messicano Marcial Maciel Degollado, morto nel 2008 dopo essere stato sospeso dalla Santa Sede due anni prima. I suoi comportamenti (molestie sessuali a carico di seminaristi minorenni) sono stati definiti «gravissimi e obiettivamente immorali». Ma ad essere oggetto del provvedimento della Santa sede non sono solo i singoli episodi, ma l'intera congregazione e le sue regole interne che imponevano il silenzio su quanto avveniva al suo interno. Grazie a questa «omertà» le condotte del fondatore sono state coperte dai suoi adepti. Per questo oltre alla condanna verbale c'è anche la decisione di «commissionare» la congregazione.

Papa Benedetto XVI - informa un comunicato della Santa Sede - si appresta a nominare un suo «delegato» e si «è riservato di indicare» le modalità di un «accompagnamento» dei Legionari di Cristo nel profondo processo di revisione. Ha anche istituito una commissione di studio che riveda gli ordinamenti interni, le «costituzioni», della Legione.

Degollado, morto nel 2008 dopo essere stato sospeso dalla Santa Sede due anni prima, abusò sessualmente di seminaristi minorenni, concepì figli illegali e mise in atto «altri gravi comportamenti». Tutto ciò innescò un processo a carico del fondatore e della stessa congregazione. La decisione del Vaticano arriva dopo la visita apostolica alla Legione, di cui sono stati incaricati cinque vescovi che, si legge in una nota della sala stampa della Santa Sede «ha potuto appurare che la condotta del fondatore dei Legionari di Cristo ha causato serie conseguenze nella vita e nella struttura della Legione, tali da richiedere un cammino di profonda revisione».

«I gravissimi e obiettivamente immorali comportamenti di padre Maciel - prosegue la nota - confermati da testimonianze incontrovertibili, si configurano, talora, in veri delitti e manifestano una vita priva di scrupoli e di autentico sentimento religioso. Di tale vita - prosegue la nota - erano all'oscuro gran parte dei Legionari, soprattutto a motivo del sistema di relazioni costruito da P. Maciel, che abilmente aveva saputo crearsi alibi, ottenere fiducia, confidenza e silenzio dai circostanti e rafforzare il proprio ruolo di fondatore carismatico».

 

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