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Febbre suina: le risposte dell'esperto

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29 aprile 2009
Domande e risposte sulla febbre suina
Domande e risposte del Ministero della salute

Abbiamo rivolto a un esperto (Antonio Clavenna*) alcune domande circa l'influenza suina, la sua diffusione e la profilassi. Ecco, di seguito, quesiti e risposte.

Desidero sapetre qual è il periodo di incubazione di tale influenza.Torno infatti da un viaggio in Birmania via BKK e vorrei sottopormi ai test consigliati riscontrando un leggero raffreddore senza manifestazioni febbrili, ed una leggera astenia

Per una persona che ha soggiornato in Spagna per due giorni (24/25 aprile scorsi) e che da alcuni giorni presenta tosse e affreddore senza febbre, è necessario sottoporsi a ulteriori accertamenti?
Il periodo di incubazione della influenza A da H1N1 è breve (mediamente da 1 a 3 giorni dall'esposizione). In base ai dati disponibili, le nazioni dove è presente un'epidemia (cioè dove il virus si sta trasmettendo da persona a persona) sono il Messico e gli Stati Uniti. Nelle altre nazioni sembra che tutti o quasi i casi contagiati siano turisti di ritorno dal Messico.
Ciò significa che chi soggiornare in una nazione dove non è in corso un'epidemia non comporta un rischio di contagio aumentato (il rischio è lo stesso che si ha in Italia).
L'assenza di febbre porta, inoltre, ad escludere che possa trattarsi di influenza.
Come misura di estrema cautela, una visita da parte del proprio medico curante può essere comunque utile.

Può esistere un portatore sano? Esistono virus che resistono alla cottura della carne animale?

Il periodo di contagiosità va da un giorno prima a 7 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Trascorsi questi 7 giorni la persona non è più contagiosa. Non si hanno notizie di portatori sani; è, però, possibile che una persona manifesti sintomi in una forma lieve.
Il virus H1N1 non viene trasmesso attraverso la carne. Non solo perchè la cottura distrugge il virus, ma in quanto l'ambiente acido dello stomaco inattiva l'agente infettivo. La trasmissione di questo virus è solo per via aerea o per contatto con oggetti contaminati (mani sporche che toccano occhi, naso o bocca).

Le industrie farmaceutiche possono specularci sopra?
Riguardo ai farmaci, sicuramente ci sono interessi economici in gioco; al di là delle possibili speculazioni, credo che occorra tenere presente che i farmaci sono solo uno dei tanti strumenti disponibili, che devono essere utilizzati in modo razionale e solo se necessario, e che l'epidemia si sconfigge innanzitutto con misure basilari di salute pubblica, in primo luogo l'igiene.
I governi dovrebbero perciò rendersi conto che oltre ad investire nelle scorte di antivirali, è necessario investire risorse economiche e umane per garantire a tutti i cittadini un servizio di cure primarie efficiente.

Perche certe persone infettate dal virus muoiono e altre no? Ho letto da qualche parte che in messico la maggior parte di morti sono di sesso femminile ed anche donne incinta. Ci sono delle precauzioni da prendere al riguardo.
Le informazioni dettagliate e di fonte accreditata riguardo a questa nuova influenza si limitano al numero dei casi accertati e al numero dei morti. Nè l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nè il Ministero della Salute Messicano hanno fornito informazioni sulla distribuzione dei casi e dei morti per età, sesso, stato di salute, ecc...
Riguardo al numero dei decessi è comunque possibile fare alcune riflessioni. Al 4 maggio 2009 l'OMS segnala 985 casi accertati e 26 morti. Ciò significa che su 100 persone ammalate, 3 muoiono. Le morti riguardano, però, quasi esclusivamente il Messico (un solo caso riguarda gli Stati Uniti, ma si trattava comunque di un bimbo messicano), e in particolare Città del Messico. Ciò significa che nei paesi economicamente più sviluppati non si sono ancora registrati casi di morti (su più di 400 ammalati) e che, verosimilmente, come per la comune influenza, il rischio di morte è associato ad alcuni fattori (età avanzata, malattie croniche, stato socioeconomico, condizioni igieniche...). Quando saranno disponibili dati più approfonditi sulla epidemiologia di questa malattia saremo forse in grado di capire perchè alcune persone sono morte.
Comunque, al momento, a parte le norme igieniche più volte citate e sottolineate, non ci sono particolari precauzioni da prendere.

Vi scrivo dalla città di Massa: dopo la notizia che il virus è arrivato in italia e nella mia città (il paziente è stato curato all'ospedale che dista da casa mia 1 km in linea d'aria) vorrei sapere se esiste qualche tipo di rischio di contagio, ossia se occorre cambiare la proprie abitudini di vita (soprattutto per quanto attiene la frequentazione di luoghi pubblici).Non è necessario cambiare le proprie abitudini di vita. Il caso a cui lei fa riferimento è ormai guarito, e perciò non è più contagioso. Inoltre, il virus resiste nell'ambiente esterno solo poche ore. Il rischio di contagio è perciò molto basso.

  CONTINUA ...»

29 aprile 2009
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