«Ogni sei secondi nel mondo un bambino muore di fame»: allarme del direttore generale della Fao alla vigilia del vertice sulla sicurezza alimentare, che si apre lunedì a Roma con la presenza del Papa e di Berlusconi

Una petizione online per denunciare lo scandalo di 1 miliardo di affamati nel mondo: l'iniziativa è del direttore generale della Fao Jacques Diouf che l'ha annunciata nella conferenza stampa di presentazione del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare che si terrà a Roma dal 16 al 18 novembre. La petizione, che si chiama «I agree (sono d'accordo)», prevede l'ingresso nel sito www.1billionhungry.org. «Con un solo click - ha precisato Diouf - chiunque potrà registrare il proprio dissenso rispetto all'attuale situazione e dare una spinta ad agire per i capi di stato e di governo». L'obiettivo di Diouf è quello di raggiungere un miliardo di adesioni, che corrisponde appunto al numero di affamati nel mondo.

Il sito contiene anche un filmato in cui lo stesso Diouf conta a voce alta sei secondi dopo i quali, dice, «un bambino da qualche parte del mondo è morto di fame» Il direttore generale della Fao ha proposto «che sabato o domenica tutti coloro che credono che la sicurezza alimentare facciano uno sciopero della fame solidale con i più poveri del mondo. Io personalmente - ha aggiunto - farò 24 ore di sciopero della fame a partire da sabato mattina».

Anche papa Benedetto XVI parteciperà lunedì mattina, alla prima giornata di lavori del vertice sulla sicurezza alimentare a Roma. Ancora non ufficiali, invece, gli altri arrivi che contano. In ambienti Fao hanno comunque già dato per scontato l'arrivo, tra gli altri, del leader libico Muammar Gheddafi, del capo di stato egiziano Hosni Mubarak oltre al premier turco Tayyip Erdogan e ai presidenti di Venezuela e Brasile, Hugo Chavez e Luiz Ignacio Lula. Alla Fao ci saranno anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, e il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. Inoltre, sono attesi rappresentanti dell'Unione europea (primo tra i donatori della Fao) e i ministri dello Sviluppo o dell'Agricoltura dei Ventisette.

«Investire nell'agricoltura 44 miliardi di dollari l'anno»
«Senza azioni decisive da parte degli Stati il numero degli affamati nel mondo potrebbe accrescersi e non può essere esclusa una nuova crisi alimentare». Lo ha detto il direttore generale della Fao Jacques Diouf che ha ribadito l'invito ai governi mondiali a investire 44 miliardi di dollari all'anno per sconfiggere la fame nel mondo, aumentando la produzione agricola e rilanciando il settore rurale nei paesi poveri. Questa somma corrisponde a quel 17% del totale degli Aiuti pubblici allo sviluppo (Oda) che negli anni 80 consentì all'India e ai Paesi dell'America Latina di risollevarsi dalla crisi alimentare con la "rivoluzione verde" «A tutt'oggi invece - ha concluso il direttore generale della Fao - sono destinati all'agricoltura solo il 5% delle risorse, percentuale che era del 3,6% prima degli impegni assunti al G-8 dell' Aquila».

Diouf ha ricordato che nei paesi poveri, importatori netti di alimenti, i prezzi delle derrate «continuano a rimanere sostenuti, nonostante la buona produzione cerealicola registrata nel 2009». È quanto sottolinea la Fao nel suo ultimo rapporto "Prospettive dei raccolti e situazione alimentare". Una situazione di «grave insicurezza alimentare - segnala l'organizzazione internazionale - colpisce al momento 31 paesi che per questo necessitano di aiuti d'emergenza. La situazione è particolarmente grave in Africa orientale dove a causa della siccità e dei conflitti in corso circa 20 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari».

 

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