Alla vigilia del Vertice mondiale che si apre lunedì a Roma il direttore generale della Fao Jacques Diouf ha sottolineato l'importanza dell'impegno delle aziende private nella lotta contro la malnutrizione e la fame nel mondo

Expo 2015 e Fao hanno firmato a Milano giovedì 12 novembre un Memorandum of Understanding in occasione del Forum «Private sector action to reduce food in security» presso la Fondazione Cariplo. Il documento, che reca le firme di Letizia Moratti, sindaco di Milano e commissionario straordinario del governo per l'Expo 2015, di Lucio Stanca, ad dell' Expo e di Jacques Diouf, direttore generale della Fao, getta le basi di un partenariato fra l'Expo 2015 e la Fao in tema di alimenta zione e di lotta contro la fame nel mondo. La firma del Memorandum rappresenta l'inizio di una collaborazione concreta a breve termine: entro 90 giorni si costituirà infatti un comitato congiunto per promuovere il tema della sicurezza alimentare, elaborare progetti internazionali e realizzare un centro per lo sviluppo sostenibile in vista dell'Esposizione universale del 2015.

Presente al Forum alla vigilia del Vertice mondiale sulla sicurezza alimentare, che si svolgerà a Roma dal 16 al 18 novembre, il direttore generale della Fao ha sottolineato l'importanza dell'impegno delle aziende private del settore agroalimentare nella lotta contro la malnutrizione e la fame nel mondo (alla conferenza stampa di presentazione dell'evento hanno partecipato anche Peter Brabeck-Letmathe, presidente del cda della Nestlè, e Guido Barilla, presidente dell'omonimo gruppo alimentare). Presenti al Forum anche il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia e rappresentanti del Programma alimentare mondiale (Wfp) e del Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Ifad), oltre a 120 dirigenti aziendali e del mondo degli affari, coinvolti in tutti gli aspetti della catena alimentare e di valore aggiunto, dalla produzione al marketing e alla distribuzione.

La battaglia contro la fame, che colpisce più di 1 miliardo di persone nel mondo, secondo Diouf «può essere vinta, ma sradicarla in tempi di crisi economica senza un rilancio del settore agricolo e rurale e un sostegno concreto ai 2 miliardi di piccoli agricoltori che rappresentano un terzo della Terra, è impensabile». Gli investimenti esteri diretti (Fdi) nel settore sono triplicati, passando da 1 miliardo di dollari nel 2000 a più di 3 miliardi di dollari nel 2007, tuttavia – ha fatto notare il direttore generale della Fao - la cifra rappresenta meno dell'1% del flusso complessivo mondiale di Fdi. Per questo Diouf ha incoraggiato «il settore privato a considerare investimenti e operazioni commerciali nelle aree in via di sviluppo che abbiano una prospettiva di medio e lungo periodo, piuttosto che concentrarsi sulle necessità immediate e sulle conseguenti opportunità di business». Aumentare la produttività dei piccoli agricoltori «richiede la comprensione delle situazioni locali con la collaborazione tra pubblico e privato, in ambito locale, nazionale e internazionale» ha dichiarato Dean Oestreich, vice presidente di DuPont e chairman di Pioneer Hi-Bred.

«Abbiamo elaborato la partecipazione della Fao all'Esposizione universale del 2015, ma anche al centro di sviluppo sostenibile che Expo ci lascerà in eredità - ha spiegato Letizia Moratti - La sfida della fame non si può vincere, se non c'è il coinvolgimento di tutti». Una convinzione condivisa anche dall'ad Stanca, che ha precisato: «Ci sono due nuovi grandi partner per l'Expo - ha detto l'ex ministro - da un lato la Fao, dall'altro i privati; contiamo su un loro contributo per per un arricchimento contenutistico e speriamo di costruire un percorso fecondo, che costituisca una premessa per l'Esposizione universale, ma anche per gli anni successivi».

 

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