Aiuti umanitari e squadre di soccorso stanno arrivando a ritmo continuo dai quattro angoli del pianeta ad Haiti. Dalla catastrofe di martedì, la comunità internazionale si è mobilitata per sbloccare fondi, allestire squadre specializzate nella ricerca di superstiti e fornire al più presto acqua, viveri, ripari, cure e medicinali soprattutto agli haitiani della capitale Port-au-Prince ormai in rovina. «E' una corsa contro il tempo, contro la morte, la fame e le epidemie: aiuti umanitari massicci devono arrivare da questa sera ad Haiti si si vogliono salvare delle vite umane perché 36 ore dopo un sisma la situazione diventa critica», ha spiegato Olivier Bernard, presidente dell'Ong francese Medecins du Monde.
L'Organizzazione internazionale per l'immigrazione (Oim) cominciava già oggi a distribuire aiuti ad Haiti, in coordinamento con il Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia delle Nazioni unite che sta per inviare due aerei carichi di aiuti alimentari d'urgenza. Il presidente Barack Obama ha promesso un intervento americano «rapido, coordinato ed energico». E' di poco fa l'annuncio che Washington invierà 3.500 soldati nel Paese caraibico.

Diverse navi sono arrivate fin da ieri nella baia di Port-au-Prince, dove una portaerei nucleare americana è attesa oggi. Il Comitato internazionale della Croce rossa (Icrc) ha annunciato oggi che conta di inviare «nei prossimi giorni un esperto nel trattamento e nell'identificazione dei cadaveri». L'Icrc deve anche inviare sempre oggi 40 tonnellate di farmaci e di kit medici ad Haiti. Dall'Italia, che ieri ha stanziato un milione di euro in aiuti da distribuire equamente a Pam e Croce rossa, è atterrato alle 14.30 un Falcon con i primi aiuti umanitari all'aeroporto di Port au Prince, lo riferisce la Protezione civile che coordina gli aiuti. A bordo l'advanced team di tecnici della Protezione civile, Croce rossa. A bordo anche due funzionari della Farnesina incaricati l'uno di redigere una stima delle necessità degli aiuti e l'altro di verificare sul campo la situazione degli italiani di cui ne mancano un centinaio all'appello. Questa mattina è partito per Haiti dall'aeroporto di Pisa anche un C130 con un ospedale da campo e 20 medici e paramedici.

Il Giappone ha annunciato 5 milioni di dollari (3,5 milioni di euro) in aiuti per Haiti. Tokyo invierà inoltre beni di prima necessità per un valore di 30 milioni di yen (230mila euro). L'Indonesia invierà una squadra di 75 fra soccorritori e personale medico. L'Australia ha sbloccato nove milioni di dollari americani. Circa 75 soccorritori britannici, accompagnati da cani e con 10 tonnellate di equipaggiamenti sono atterrati sempre oggi nella vicina Repubblica dominicana e sono attesi a metà giornata a Port-au-Prince. Londra ha sbloccato 10 milioni di dollari. Soccorritori francesi, canadesi, venezuelani, o ancora cileni, accompagnati da cani e da tonnellate di aiuti erano attesi sempre oggi. Il Canada ha anche inviato due navi militari, degli elicotteri e degli aerei da trasporto.
La Francia ha mandato fin da ieri dalla Martinica tre aerei da trasporto militare, poi un Airbus A310 dal sud-est della Francia, con a bordo una sessantina di membri della Sicurezza civile e 12 tonnellate di materiale. Il segretario di Stato alla Cooperazione doveva partire questa sera per Haiti.
Anche il Segretario Generale dell'Onu Ban Ki-moon deve recarsi «non appena possibile» sull'isola. La Banca mondiale si è impegnata a sbloccare 100 milioni di dollari supplementari per Haiti, il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la Banca interamericana di sviluppo (Bid) dovrebbero seguire l'esempio.
Dall'altra parte dell'Atlantico, la Commissione europea ha sbloccato tre milioni di euro in aiuti d'urgenza e attivato il suo sistema di gestione delle crisi. Paesi Bassi e Germania hanno sbloccato rispettivamente due e un milione e mezzo di euro in aiuti umanitari, la Danimarca 1,34 milioni di euro. Il ministero russo delle Situazioni d'urgenza doveva inviare un aereo Il-76 con a bordo 20 medici e un ospedale da campo.
La Caritas ha annunciato oggi l'invio, oltre che di aiuti, di una squadra dotata di telefoni satellitari ad Haiti dove le comunicazioni restano molto problematiche.

 

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