Le norme della Chiesa non hanno «mai proibito la denuncia degli abusi sui minori alle autorità giudiziarie». È quanto afferma padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa vaticana, in una nota sul caso di padre Lawrence Murphy, il sacerdote dell'arcidiocesi di Milwaukee i cui abusi sessuali su bambini, secondo il New York Times, sarebbero stati taciuti dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, diretta dall'allora cardinale Joseph Ratzinger.

Il New York Times ha infatti riaperto un caso di pedofilia di un sacerdote del Wisconsin affermando che i vertici del Vaticano, compreso il futuro papa Benedetto XVI, non intervenirono per allontanare dalla Chiesa un prete accusato di aver molestato almeno 200 bambini sordi nonostante gli avvertimenti arrivati in proposito da vari vescovi americani. La corrispondenza interna tra vescovi del Wisconsin e il cardinale Joseph Ratzinger dimostrerebbe che la priorità maggiore in quel momento era proteggere la Chiesa dallo scandalo, scrive il quotidiano.

Il reverendo Murphy aveva lavorato nella scuola per ragazzi sordi dal 1950 al 1977. Nel 1996, scrive il New York Times, il cardinale Ratzinger, allora capo della Congregazione per la Dottrina della Fede, non rispose a due lettere inviategli dall'arcivescovo di Milwaukee Rembert Weakland, mentre otto mesi più tardi il suo numero due, il cardinale Tarcisio Bertone, oggi segretario di stato del Vaticano, istruì i vescovi del Wisconsin di avviare un processo canonico segreto che avrebbe potuto portare all'allontanamento di padre Murphy.

Questo processo fu fermato dallo stesso cardinale Bertone dopo che padre Murphy scrisse al cardinale Ratzinger affermando che il caso era caduto in prescrizione. Nel dossier, ottenuto dal New York Times dagli avvocati di cinque uomini che hanno fatto causa alla Diocesi di Milwaukee, non c'è traccia di una eventuale la riposta alla lettera del cardinale Ratzinger. Padre Murphy non ricevette mai punizioni o sanzioni ma fu trasferito in segreto in varie parrocchie o scuole cattoliche ed è morto nel 1998.

«Sul caso di padre Murphy non vi è stato alcun insabbiamento», ha scritto l'Osservatore Romano. Secondo il quotidiano della Santa Sede, la ricostruzione fatta della vicenda è «funzionale all'evidente e ignobile intento di arrivare a colpire, a ogni costo, Benedetto XVI e i suoi più stretti collaboratori».

 

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