Un accordo storico che rilancia le relazioni tra Washington e Mosca dopo le tensioni determinate negli ultimi anni dallo scudo antimissile Usa e dalla crisi georgiana ma soprattutto un'intesa che consentirà alle due super potenze nucleari di risparmiare miliardi di dollari nei prossimi anni.

Il nuovo trattato per la limitazione degli armamenti strategici che verrò firmato l'8 aprile a Praga (dove il 5 aprile 2009 Obama aveva annunciato la sua "visione" di un mondo senza armi nucleari) dai presidenti Barack Obama e Dmitri Medvedev è il frutto di una lunga e difficile trattativa nella quale il momento più critico sarebbe stato raggiunto in febbraio, quando (secondo indiscrezioni della rete Abcnews) Obama minacciò di abbandonare il negoziato se Mosca avesse insistito a volerlo collegare ai piani americani per la difesa antimissile.

L'intesa raggiunta prevede che le due superpotenze atomiche dispongano di non più di 1.550 testate nucleari strategiche con una diminuzione del 74% rispetto alle 6.000 consentite dall'accordo START del 1991 mentre i vettori (missili, sottomarini e bombardieri) in grado di portarle sull'obiettivo non dovranno essere più di 800 dei quali solo 700 effettivamente dispiegati e pronti all'impiego, cioè la metà rispetto al trattato scaduto nel dicembre scorso. Le armi strategiche consentite da questo nuovo accordo abbassano ulteriormente il limite di 2.000, da raggiungere per entrambi e Paesi entro la fine del 2012, previsto dalTrattato SORT firmato a Mosca il 24 maggio 2002 dai presidenti George W. Bush e Vladimir Putin.

Il nuovo trattato avrà una durata di dieci anni, sarà rinnovabile al massimo per altri 5 e non esclude l'avvio di trattative per giungere ad accordi riduttivi anche in altri settori quali le armi nucleari tattiche, a minor potenza ma presenti ancora in gran numero negli arsenali russi e statunitensi.

Gli Usa dispongono di circa 10.000 testate nucleari delle quali 3.700 strategiche e le rimanenti tattiche mentre la Russia dispone di poco meno di 4 mila armi strategiche (erano 4.297 nel 2007) e 10.000 tattiche. Non tutti gli ordigni sono effettivamente pronti all'impiego ma i costi di manutenzione, stockaggio e sicurezza di arsenali così imponenti sono molto elevati. La riduzione delle testate atomiche costituirà quindi un importante risparmio finanziario non solo sulle testate ma anche sui vettori.

Mosca attualmente schiera sulla carta 12 vecchi sottomarini lanciamissili balistici classe Delta di dubbia operatività e dotati di 364 testate che potrebbero venire almeno per metà radiati (i sei Delta III) anche se Mosca ha sempre sostenuto che la componente strategica marittima deve disporre di almeno 12 sottomarini.

Le forze nucleari strategiche basate a terra potranno eliminare quasi tutti i missili SS-18 (86 con 860 testate) mantenendo in servizio solo i 100 missili SS-19 (600 testate) e i più recenti 350 missili SS-27 a testata singola mentre la cinquantina di vecchi bombardieri Tu-95 e Tupolev 160 potrebbe andare in pensione e più in generale la Russia potrà investire quanto risparmiato sull'arsenale nucleare nell'ammodernamento del suo apparato militare convenzionale.
Anche Washington potrà ridurre le sue forze strategiche con significativi risparmi. Potrà essere convertita ad altri impieghi parte della flotta di 14 sottomarini nucleari lanciamissili balistici classe Ohio armati di missili Trident con un oltre un migliaio di testate mentre altre 4 unità di questa classe sono state modificate per lanciare missili da crociera. Verrà probabilmente ridotta la forza terrestre di 500 missili Minuteman III mentre i bombardieri assegnati a compiti nucleari potrebbero rimanere i 21 B-2 Spirit consentendo di radiare la sessantina di vecchi bombardieri B-52 o di adibirli a un residuale impiego solo per il lancio di missili da crociera.

Se sul piano militare e finanziario i vantaggi del nuovo trattato sono evidenti, non tutti gli aspetti politici sono stati chiariti. La presidenza russa sostiene che il nuovo accordo stabilisce "un legame vincolante tra armi strategiche offensive e armamenti difensivi" creando un collegamento tra l'accordo sulla riduzione delle testate nucleari ai programmi americani di difesa antimissile. La Russia si riserva infatti il diritto di denunciare il trattato se riterrà che i piani per la difesa missilistica americana sono stati predisposti in modo da minacciare la sua sicurezza. Un'interpretazione che viene considerata funzionale a ottenere la ratifica dell'accordo dai parlamentari della Duma. Washington infatti ha precisato che il nuovo Trattato non implica alcuna limitazione dei progetti di difesa contro i missili balistici degli Usa né una minaccia per Mosca.

Russia e Usa, questa volta congiuntamente, con questa intesa lanciano anche un monito contro la proliferazione atomica perseguita da alcune potenze regionali come Iran e Corea del Nord.. L'accordo per il nuovo Start è un «chiaro segnale verso la non proliferazione», ha sottolineato Obama che il 12 aprile aprirà a Washington un summit su questo tema che riunirà i leader di oltre 40 nazioni.

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