Il presidente austriaco Heinz Fischer, socialdemocratico, ha stravinto le elezioni presidenziali in Austria, venendo confermato dagli elettori per un secondo mandato con quasi l'80% dei voti, 78,94% secondo i risultati finali provvisori.
Al secondo posto, ma al di sotto del suo target elettorale, è arrivata la candidata dell'estrema destra, Barbara Rosenkranz, con il 15,62% dei consensi.
I risultati confermano in gran parte i sondaggi della vigilia, compreso quello di un disastroso dato sull'affluenza: un record storico negativo attorno al 49% (potrebbe salire di un paio di punti dopo lo spoglio dei voti per corrispondenza), contro il 71,6% alle presidenziali del 2004, quando Fischer, candidato del partito socialdemocratico Spoe, vinse con il 52,39% contro la candidata del partito popolare Oevp, Benita Ferrero Waldner. I risultati definitivi si conosceranno venerdì.

Questa volta la Oevp, alleato della Spoe nella grande coalizione a Vienna, non aveva presentato un suo candidato. Il terzo candidato, Rudolf Gehring, del Partito Cristiano, ha avuto il 5,44% e di fatto può dire addio alla politica. Il mandato del presidente, eminentemente rappresentativo, dura sei anni e può essere rinnovato due volte. Le presidenziali sono le sole elezioni dirette di una figura istituzionale in Austria.

«Non sono felice ma decisamente contenta», ha detto la Rosenkranz in un primo commento, prendendosela anche con la «campagna condotta contro di lei dai media». La Rosenkranz si era fissata un obbiettivo del 17%, mentre il capo del suo partito, Heinz-Christian Strache, le aveva assegnato un traguardo irrealistico del 35%. Appoggiata anche dal tabloid Krone, vera potenza in Austria, la Rosenkranz era partita a gonfie vele, ma la corsa si è fermata dopo alcune sue controverse dichiarazioni nelle quali si era detta per l' abolizione delle leggi sull'apologia del nazismo in Austria, in base alle quali sono stati condannati diversi negazionisti dell'Olocausto e delle camere a gas, incluso lo storico inglese David Irving.
Assieme i due partiti di estrema destra nel Paese - la Fpoe del defunto Joerg Haider cui è subentrato nel 2005 Strache, più radicale, e la Bzoe - arrivano al 29%.

Il presidente si è detto «molto, molto grato» e ha parlato di un «risultato davvero meraviglioso». Fischer, 71, sposato a Margit e padre di due figli, si presentava questa volta come indipendente anche se la sua carriera si è svolta nell'apparato della Spoe, il partito socialdemocratico. Questa volta avevano raccomandato di votare per lui anche i Verdi. La Oevp, in mancanza di un proprio candidato, aveva da più parti raccomandato di votare scheda bianca. Circa 6,35 milioni di austriaci erano chiamati alle urne: appena la metà lo ha fatto in una giornata di sole (così pochi solo alle europee). Per la prima volta, come alle politiche nel 2008, votavano anche i giovani di 16 e 17 anni.

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