Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato oggi la nuova linea americana sulle armi nucleari, dicendo che il loro uso è ipotizzabile solamente «in circostanze estreme».

Gli Stati Uniti «vogliono sottolineare che prenderebbero in considerazione l'utilizzo di armi nucleari solamente in circostanze estreme per difendere interessi vitali degli Stati Uniti o dei loro alleati e partner», si legge in un documento diffuso dalla Casa Bianca. La nuova politica nucleare americana, sostiene Obama in una dichiarazione diffusa dalla Casa Bianca, rappresenta «un significativo passo avanti» nella riduzione del ruolo delle armi nucleari nella sicurezza nazionale.

La nuova strategia Usa lascia comunque aperta la possibilità dell'autodifesa dalle minacce nucleari rappresentate da Iran o Corea del Nord. Il Nuclear Posture Review descrive anche il rischio di «terrorismo nucleare» come una minaccia immediata ed estrema, più pericolosa dei paesi dotati di armi atomiche.

Intanto il presidente russo Dmitri Medvedev proprio alla vigilia della firma (l'8 aprile a Praga) con il presidente americano Barack Obama del nuovo trattato Start sul disarmo nucleare lancia un aut aut sullo scudo antimissile Usa in Europa. In realtà è stato il ministro degli esteri Serghiei Lavrov a mettere nuovamente in guardia Washington: «La Russia avrà il diritto di uscire dal trattato Start se lo sviluppo quantitativo e qualitativo del potenziale della difesa antimissile degli Usa comincerà a pesare sull'efficacia delle forze nucleari strategiche».

Media ed esperti sembrano comunque d'accordo: un «buon compromesso». Rispecchia l'equilibrio degli interessi di entrambi i Paesi e ristabilisce una condizione di piena parità, ribadisce il Cremlino, per il quale questo «avvenimento di grandissimo rilievo» segna «il passaggio della cooperazione tra i due Paesi ad un livello più alto» e «getta le fondamenta di relazioni strategiche qualitativamente nuove».

L'annuncio sulla postura nucleare degli Stati Uniti rappresenta «un segnale estremamente importante anche per i suoi risvolti internazionali», ha commentato il ministro degli Esteri italiano Franco Frattini, ribadendo che «l'Italia sostiene pienamente la scelta degli Stati Uniti nel cammino per il disarmo e per un mondo senza armi nucleari».

«Il segnale giusto al momento giusto - ha proseguito il titolare della Farnesina in una nota - in vista della firma, l'otto aprile prossimo, del nuovo Trattato per la Riduzione delle Armi Strategiche tra Stati Uniti e Federazione Russa, del Summit sulla Sicurezza Nucleare, del 12-13 aprile a Washington e della Conferenza di riesame del Trattato di Non Proliferazione, che si aprirà il 3 maggio prossimo a New York».

«I principi contenuti nella nuova postura nucleare statunitense, inclusa la circoscrizione delle condizioni per l'uso dell'arma nucleare - ha rimarcato Frattini - creano condizioni nuove e più favorevoli per il rafforzamento del regime di non-proliferazione fondato sul Tnp, mantenendo al contempo una credibile capacità di dissuasione tanto necessaria fintantochè esisteranno armi nucleari».

 

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