Non si placano le polemiche sui casi di pedofilia che hanno investito la Chiesa cattolica. L'ultimo fronte, in ordine di tempo - aperto dal Cile (dove si trova in visita) dallo stesso segretario di stato vaticano, Tarcisio Bertone - riguarda la relazione tra pedofilia e omosessualità, che il cardinale ritiene essere decisiva per la comprensione del fenomeno che sta scuotendo la Chiesa.

Il problema, quindi, per il più stretto collaboratore di papa Ratzinger, non è quello del celibato dei sacerdoti, bensì l'omossessualità di alcuni ecclesiastici, che li indurrebbe ad atti di pedofilia. Un'affermazione, quella di Bertone, che ha suscitato l'immediata reazione delle associazioni cilene in difesa dei diritti degli omosessuali, ma anche quelle italiane, a cominciare dall'Arcigay. «Numerosi psichiatri e psicologi hanno dimostrato che non esiste relazione tra celibato e pedofilia, ma molti altri - e mi è stato confermato anche recentemente - hanno dimostrato che esiste un legame tra omosessualità e pedofilia. Questa è la verità e là sta il problema», è stata la frase precisa di Tarcisio Bertone in un'intervista a una radio cilena. «Né Bertone, né il Vaticano hanno l'autorità morale», per offrire lezioni di sessualità, ha dichiarato Rolando Jimenez, presidente del movimento per l'integrazione e l'emancipazione degli omosessuali in Cile, mentre Aurelio Mancuso, uno dei leader del movimento omosessuale italiano, afferma che «se davvero il segretario di stato vaticano pensa che l'omosessualità sia da mettere in relazione alla pedofilia, allora dovrebbe essere conseguente, e invece di coprire com'è stato fatto per decenni le migliaia di crimini ai danni dei bambini, cacci dal clero tutti gli e le omosessuali, preti e suore, a cominciare dalla Curia vaticana».

Che la tensione sia sempre alta sul tema pedofilia è testimoniato anche dalle scritte oscene comparse sulla casa natale di Benedetto XVI, a Marktl in Baviera. Intanto, però, il portavoce vaticano padre Federico Lombardi ha detto esplicitamente che il pontefice è disposto ad incontrare nuovamente delle vittime di abusi sessuali da parte di religiosi, «in un clima di raccoglimento e riflessione, e non sotto una pressione di carattere mediatico», in modo da poter esprimere al meglio il suo «ascolto» e la «comunicazione personale». Al momento - ha precisato sempre Lombardi - non è ancora stato fissato alcun incontro, ma Benedetto XVI ha ribadito la sua disponibilità. Padre Lombardi ha confermato che la Chiesa ha iniziato a reagire alla crisi che l'ha investita, e punterà a promuovere iniziative concrete come le visite apostoliche, l'ascolto o l'incontro con le vittime e l'approfondimento delle misure di prevenzione.

 

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