Il blocco forzato degli aerei costa caro non solo alle compagnie aeree, ma anche all'economia mondiale. Secondo le stime di Iata, l'associazione internazionale che rappresenta oltre 230 aviolinee, il danno economico alle compagnie aeree viaggia al ritmo di oltre 200 milioni di dollari al giorno. Circa due miliardi di dollari, invece, la previsione del danno globale causato dallo stop agli aerei, fatta Centre for Asia Pacific Aviation (Capa) di Sydney, società di consulenza e ricerche specializzata nell'aviazione. Oggi circa il 30% dei voli é in funzione in Europa, ha fatto sapere Eurocontrol. Si tratta di 8-9mila voli assicurati rispetto ai normali 28mila. Nel weekend non ha volato il 75% degli aerei programmati. Sotto pressione anche i titoli delle compagnie aeree sui listini mondiali con il prosieguo dei blocchi imposti agli spazi aerei europei.

Iata accusa per la chiusura dei cieli basata su modelli astratti. Iata critica duramente la chiusura indiscriminata degli spazi aerei europei e mette sotto accusa lo scarso coordinamento dei governi europei in occasione del blocco al traffico aereo continentale dovuto all'eruzione del vulcano islandese, che ormai da 4 giorni ha riempito i cieli europei con una nube nera che non accenna a fermarsi. Secondo il direttore generale e ceo della Iata, Giovanni Bisignani, la chiusura degli spazi aerei, dettata solo da modelli teorici, è stata un errore. Occorre un ripensamento del processo decisionale, basato sui «fatti» e non su «modelli astratti» come oggi, e l'apertura «almeno di qualche corridoio» di volo, «se non dell'intero spazio aereo». Per Bisignani «i governi non si sono assunti le loro responsabilità nel prendere decisioni chiare basate su dati di fatto. Invece sono stati i fornitori di servizi del controllo della navigazione aerea a prendere le decisioni senza aver consultato le compagnie. Questo non è accettabile in particolare quando le conseguenze per la sicurezza e per l'economia sono così importanti».

Otto milioni di passeggeri coinvolti. Secondo le stime del Centre for Asia Pacific Aviation (Capa) di Sydney, società di consulenza e ricerche specializzata nell'aviazione, l'eruzione ha colpito 8 milioni di passeggeri in Europa e nel mondo, causando danni che potrebbero superare i 2 miliardi di dollari. Almeno un miliardo di dollari sono le risorse, in termini di ricavi, irrimediabilmente perse. C'è poi da sommare il calo delle entrate accessorie, oltre agli oneri sul blocco degli aerei e alla spese per i passeggeri lasciati a terra. Il costo totale per l'industria del trasporto aereo (compagnie, aeroporti, fornitori, operatori cargo e gestori) potrebbe «essere ben oltre i 2 miliardi di dollari», ovviamente in aumento con ogni giorno di interruzione. Il servizio cargo, poi, in gran parte di beni deperibile (alimentari o prodotti di alto valore) genera circa il 10-20% dei ricavi complessivi delle compagnie aeree.

Il blocco all'export di prodotti alimentari made in Italy costa 15 milioni. Secondo Cia (Confederazione italiana agricoltori), le conseguenze del blocco dei cieli sull'export di prodotti agroalimentari «made in Italy» (in particolare quelli deperibili, come frutta, ortaggi, mozzarelle, formaggi freschi, alcuni tipi di carni pregiate e pesce) potrebbe quantificarsi in oltre 15 milioni di euro. Proprio a causa del blocco aereo, avverte la confederazione, sulle nostre tavole vedremo nei prossimi giorni scarseggiare produzioni che vengono da altri continenti, come la frutta fuori stagione (come uva, albicocche, pesche, ciliegie, susine, meloni) e quella tropicale (ananas, avocado, mango e banane) o le carni estere. Se lo stop aereo dovesse proseguire ulteriormente gli effetti economici potrebbero essere disastrosi. Tutta la merce deperibile dovrà essere buttata e non è previsto, almeno per ora, alcun tipo di risarcimento per gli operatori dell'agroalimentare.

Monta la protesta delle compagnie. Dopo quattro giorni di stop ai voli monta la protesta delle compagnie aeree perchè si riprenda a volare. Molte hanno effettuato test di volo. Ieri sera la British Airways ha effettuato un test di volo. L'aereo, ha fatto sapere la compgnia britannica, non ha incontrato «difficoltà» attraversando la nuvola di cenere del vulcano islandese. Il Boeing 747 decollato dall'aeroporto londinese di Heatrow con 5 persone a bordo per studiare l'impatto sugli aerei delle ceneri, è atterrato nel tardo pomeriggio a Cardiff, in Galles, dopo un volo di circa tre ore sull'Oceano Atlantico. «Le condizioni del volo - ha detto il portavoce - sono state perfette e l'aereo non ha incontrato difficoltà. Verrà sottoposto subito ad analisi tecniche complete al centro tecnico della BA a Cardiff». La compagnia aerea olandese Klm, che ha realizzato voli di prova senza passeggeri tra Olanda e Germania, ha riferito che l'ispezione degli aerei dopo i test non ha evidenziato nessun problema. Air Berlin e la Lufthansa tedesca hanno fatto sapere che i test non hanno dato alcun problema. L'Air France ha annunciato che il primo test di prova realizzato da Parigi a Tolosa per verificare l'impatto sugli aerei della nuvola di polvere non ha riscontrato «alcuna anomalia».

 

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