"Febbre", "malattia", "contagio". E' soprattutto la paura del contagio che manda i mercati "nel panico" e solleva interrogativi sull'euro e sulla validità stessa dell'unione monetaria. La crisi greca e il downgrade del debito di Grecia, Portogallo e Spagna da parte di Standard & Poor's ispirano titoli epidemiologici sui siti internet dei media internazionali.

Ma per fortuna c'è un "balsamo calmante" – parole del Financial Times – che lenisce l'irritazione dei mercati per il debito sovrano: la decisione della Fed di lasciare fermo il costo del denaro e l'affermazione che lascerà i tassi invariati per un esteso periodo di tempo era "quello che gli investitori volevano sentire", scrive il Ft. L'euro dunque si stabilizza, anche grazie a diversi buoni risultati trimestrali che hanno migliorato l'umore.

Il quadro resta tuttavia preoccupante. Il Ft parla del "fuoco greco" e "febbre spagnola". "I timori che la crisi del debito greco si diffonda ad altre nazioni dell'eurozona si sono intensificati" dopo che S&P ha ribassato il rating della Spagna, "mandando l'euro a nuovi minimi nei confronti del dollaro". Tanto che – riferisce il Ft - il capo dell'Ocse, Angel Gurrìa, ha paragonato la crisi del debito al virus Ebola.

Il pericolo si profila anche al di là dell'eurozona, avverte il Ft, la crisi è "un monito" per gli altri paesi a non perdere il controllo delle loro posizioni fiscali e la fiducia dei mercati. Intanto la crisi spinge gli investitori verso i bond britannici e tedeschi.
L'Italia – nota sul Ft Tony Barber – ha un debito pubblico "eccezionalmente alto" e ha quindi ogni interesse a che ci sia un'azione rapida "per evitare che il contagio si allarghi al mercato dei Bot italiani".

Un vortice di euro in banconote e il titolo "Sull'orlo dell'abisso" sono in primo piano sul sito dell'Economist, che nel numero in edicola domani dedica un'ampia analisi alla crisi del debito sovrano in Europa. Sotto il titolo "Acropoli ora", il settimanale britannico constata che la crisi del debito greco si sta espandendo. "L'Europa ha bisogno di una soluzione più coraggiosa e più ampia, rapidamente", esorta. L'articolo segnala che l'Italia si è "avvicinata in modo preoccupante a un fallimento dell'asta" sui titoli del debito pubblico. Le economie vulnerabili – conclude l'Economist - devono "rafforzare le riforme per tenere a freno il deficit e stimolare la crescita. La Banca centrale europea "deve dimostrare che ha gli strumenti per mantenere liquidità anche se c'è panico" . E i governi dell'eurozona dovrebbero "creare preventivamente linee di liquidità intergovernative".

"L'euro: sull'orlo della crisi" afferma il Guardian nell'editoriale. I governi dell'eurozona stanno per vivere il loro "momento Lehman", la crisi greca ha molto in comune con la tempesta che mise a terra Wall Street nell'autunno del 2008. E come Lehman Brothers ha provocato una gigantesca crisi nel sistema bancario mondiale, così Atene potrebbe essere la prima pedina di domino in una catena che può buttare giù Lisbona e anche Roma e Madrid. Un altro commento del Guardian afferma: "Si può argomentare che Grecia, Portogallo e Italia hanno economie così diverse da quelle del vecchio blocco del marco che non bisognava permettere loro di salire a bordo della barca della moneta unica. Ma, a meno che non stiano per andarsene, ora non è il momento di dirlo. E' il momento di difenderle appoggiando il loro debito sovrano con miliardi di euro, perché un attacco a un ,membro della gang è a un attacco a tutti". Così la vedono i mercati finanziari, dove si dice che gli investitori di bond "annusano sangue". Dopo il crollo della Grecia, viene il Portogallo, poi l‘Italia. E dopo?

La crisi del debito si approfondisce e il "contagio" si diffonde alla Spagna, titola l'Independent. Sulla stessa falsariga il Times: "La Spagna colpita, la malattia greca dilaga in Europa". E il Times Online vede "nuvole di tempesta sul Club Med", dove la festa rischia di essere finita.
Per Les Echos, il salvataggio della Grecia costerà più di 100 miliardi di euro. Le trattative accelerano, Berlino invia segnali positivi sugli aiuti e i mercati si calmano. "L'euro riprende colore" e si stabilizza intorno a 1,32 dollari "nonostante la crisi di fiducia persistente in zona euro". L'editoriale di Les Echos sottolinea "Il prezzo dell'indecisione", mentre il governo francese assicura che i titoli francesi non sono in pericolo. Anche il governo italiano "si ritiene al riparo" e l'esposizione è limitata per Unicredit, Intesa Sanpaolo e Generali.

In Francia, secondo Le Figaro, "il salvataggio della Grecia fa l'unanimità" e il tasso di interesse del 5% è il solo punto di disaccordo, mentre "la strategia di Angela Merkel è criticata" in Europa senza avvantaggiarla in Germania. Le Monde titola: "Il rischio di contagio della crisi greca manda nel panico i mercati finanziari". Libération ricorre all'immagine del parto travagliato per gli aiuti alla Grecia: "L'Ue sulla via di un accordo al forcipe". Si rischia un crollo che destabilizzerebbe tutta l'Europa, i 27 sono obbligati ad agire per evitare un effetto domino, "è suonata l'ora della verità": se gli speculatori sono i primi responsabili della crisi, l'assenza di coordinamento tra gli Stati ha gettato olio sul fuoco.

Lo spagnolo El Mundo non drammatizza e titola sul suo sito: "Il governo ricorda che S&P diede a Lehman il massimo voto quando fallì". El Pais dedica molto più rilievo a quella che ormai vede come "una crisi internazionale": "Bruxelles afferma che l'aiuto alla Grecia è questione di giorni", afferma l'apertura del sito web. E ancora: "L'Ue sollecita la Spagna ad agire per evitare gli attacchi dei mercati": Il vicepresidente della Commissione europea, Joaquin Almunia, dice che i mercati sono "miopi" e in situazioni come quella attuale, vedono solo "una massa confusa di problemi".

Nella cronaca si sottolinea che, anche secondo S&P, ci sono differenze fondamentali tra la situazione spagnola e quella di Grecia e Portogallo.
L'editoriale invita a "Uscire dallo stupore": il ribasso della qualità creditizia "obbliga il governo a concretizzare le sue misure di aggiustamento". Expansion nota che la sfiducia nel governo costerà 3100 milioni.
Il Wall Street Journal apre il sito con gli ultimi sviluppi incoraggianti: "L'Ue si avvicina a un accordo sul pacchetto di aiuti alla Grecia". Tra gli altri titoli: "La paura del contagio colpisce la Spagna" e "Sotto tiro l'influenza delle agenzie di rating".

"Merkel alla prova, mentre l'escalation della crisi greca danneggia l'euro" titola il New York Times. Il cancelliere tedesco – scrive il Nyt - sperava che la crisi non richiedesse di agire prima delle elezioni in Germania ai primi di maggio, ma è stata costretta dalla sfiducia dei mercati e dalle agenzie di rating. Con il peggioramento della crisi, i calcoli politici hanno dovuto lasciare il posto al "compito più fondamentale di assicurare la stabilità dell'euro, la moneta che ha sostituito il tanto amato marco". Intanto, i costi dell'inazione sono saliti ed è diventato più chiaro il rischio potenziale che l'instabilità si espandesse al resto d'Europa.

Un'Ap ripresa su vari siti Usa osserva come la crisi sulla cenere vulcanica e sul debito greco rivelino una "disfunzione al cuore del progetto europeo". Un altro lancio Ap vede "Nord contro Sud: la crisi greca sottolinea lo scontro di culture in Europa".

Una Bloomberg ripresa dal San Francisco Chronicle segnala i timori che il contagio della crisi greca faccia calare la domanda all'asta dei titoli pubblici italiani in programma oggi.

 

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