L'Aeronautica statunitense ha assegnato un migliaio di militari selezionati per creatività e flessibilità intellettuale alla costituzione di un reparto di "forze speciali per la guerra invisibile", come le ha definite il magazine Aviation Week , destinato alla guerra informatica, la Cyberwar. In giugno i primi 60 ufficiali e sottufficiali dell'Usaf completeranno un addestramento di base alla base Keesler (Missouri) e altri frequenteranno corsi avanzati alla Naval Air Station di Pensacola (Floida).

Il reparto d'élite costituirà l'ossatura della 24a Forza Aerea specializzata proprio in questo tipo di guerra. Il Pentagono ha infatti costituito nel giugno 2009 il Cyber Command, struttura interforze divenuta operativa nell'ottobre scorso che raggruppa tutti i reparti con questa specializzazione in fase di costituzione in tutte le forze armate Usa. Oltre alla 24a Air Force dell'Aeronautica ne fanno parte la Decima Flotta della Us Navy , il Cyber Command dell'Us Army e il Marine Corps Forces Cyberspace Command. A dimostrazione dell'importanza assegnata alla difesa delle reti militari da attacchi informatici, il Cyber Command è posto alle dirette dipendenze dello Strategic Command e ha il compito di proteggere gli oltre 15.000 computer che fanno capo alla rete del Pentagono in 4.000 basi, uffici e installazioni sparsi per una novantina di Paesi.

Identificare gli hacker e gli intrusi che anonimamente cercano di penetrare i sistemi informatici, individuare e analizzare i virus e sviluppare tecniche difensive e offensive: questi i compiti dei cyber soldati che dovranno salvaguardare anche i commilitoni in prima linea proteggendone le reti di comando e controllo. Se infatti le reti informatiche Usa subiscono attacchi quotidiani soprattutto dalla Cina, dirette anche contro le banche dati delle aziende del settore Difesa (come è accaduto l'anno scorso a Lockheed Martin, "attaccata" per sottrarre i segreti del nuovo jet F-35) è altrettanto vero che Washington ha gestito operazioni di azzeramento delle reti di comunicazione e trasmissione dati irachene e serbe durante le guerre del 2003 e del 1999.

L'abbinamento tra operazioni convenzionali e informatiche è ormai una costante come hanno dimostrato le recenti "incursioni" russe sulle reti di Estonia e Georgia. Nel 2007 gli israeliani utilizzarono contromisure elettroniche che paralizzarono il sistema di difesa aereo siriano per condurre un raid contro il sito di ricerche nucleari di Deir-az-Zur, situato vicino alla frontiera turca. Il capo dell'Aman , l'intelligence militare di Gerusalemme, generale Amos Yadlin, ha definito il cyberspazio " la quinta dimensione della guerra dopo quelle terrestre, aerea, marittima e spaziale" e indiscrezioni riferiscono che tecnologie digitali aggressive vengono impiegate da Israele e Usa per sabotare, rallentare e compromettere il programma nucleare iraniano.

La dimensione strategica di una minaccia potenzialmente in grado di paralizzare ogni Paese evoluto, i cui sistemi sono ormai tutti gestiti da reti informatiche, ha indotto la Gran Bretagna ad arruolare hacker per intercettare in tempo reale gli aggressori ma anche potenziare e testare le difese già più volte attaccate da "nemici" russi e cinesi. Recentemente l'MI-5 , il controspionaggio di Sua Maestà, ha annunciato il pensionamento di molti agenti "della vecchia guardia" da sostituire con personale più giovane, più flessibile e idoneo a gestire nuove tecnologie e specializzarsi nella gestione delle minacce informatiche.

Obama e le armi nucleari: «Uso in circostanze estreme»
Accordo Usa-Russia, uno Start lungo 20 anni
Usa e Russia tagliano armi nucleari e... costi
La Nato prepara la «cyberwar» nelle ex caserme russe (di Angelo Mincuzzi)
Tranquilli, vi salvo io dalla cyberwar (di Serena Danna)

 

Shopping24