Sei mesi difficili. Da quando è emersa la gravità della situazione sotto il profilo dei conti pubblici, la Grecia ha vissuto momenti di paura fino a temere addirittura la bancarotta.

Queste le date principali della crisi:

4 ottobre 2009: il partito socialista Pasok vince le elezioni. Emergono differenze tra le previsioni del governo uscente e la realtà dei conti pubblici: a una settimana dal voto si scopre che il deficit/pil 2009 è al 12 per cento, il doppio del previsto.

19 ottobre: il ministro delle Finanze Giorgio Papaconstantinou informa che il debito salirà al 120% del Pil.

29 ottobre: Moody's mette sotto esame il rating di Atene.

5 novembre: il primo ministro Giorgio Papandreou annuncia un bilancio di austerità per il 2010, volto a «salvare il paese dal fallimento».

7 novembre: correzione dei dati anche per la disoccupazione, che è al 13%, contro la stima del 9,6%.

7 dicembre: dopo settimane di tensione, scontri tra Polizia e manifestanti in occasione delle commemorazioni per il quindicenne Alexandros Grigoropoulos, ucciso un anno prima.

8 dicembre: l'Europa si muove. Il commissario Joaquin Almunia afferma che la Commissione «è pronta ad assistere il governo greco nel mettere a punto un programma di risanamento e di riforme complessivo». Arriva comunque il primo taglio del rating, deciso da Fitch.

10 dicembre: l'emergenza Grecia approda al tavolo del Consiglio europeo. Il ministro svedese Cecilia Malmstrom, presidente di turno dell'Ue, parla di «situazione molto grave». Il presidente della Bce, Jean Claude Trichet, invita Atene ad adottare misure «coraggiose».

11 dicembre: il premier Papandreou promette ai leader Ue che Atene riporterà il suo deficit sotto il 3% in quattro anni.

16 dicembre: Standard & Poor's taglia il rating a 'BBB+'.

22 dicembre: taglio del rating anche da parte di Moody's.

24 dicembre: il Parlamento approva la Finanziaria dell'austerità.

4 gennaio: cominciano a circolare le cifre di cui avrebbe bisogno la Grecia per risollevarsi: dal ministero delle Finanze filtra l'ipotesi di 54 miliardi di euro.

11 gennaio: l'Fmi decide di inviare una missione ad Atene in vista di un possibile prestito.

14 gennaio: il governo vara il piano triennale di risanamento che prevede un deficit al 2,8% del Pil nel 2012 grazie a riduzioni della spesa, lotta all'evasione fiscale e nuove tasse.

19 gennaio: Bruxelles decide di insediare in modo permanente un tecnico di Eurostat nel board dell'istituto di statistica greco.

25 gennaio: il mercato corre ad acquistare i bond greci: ordini per 25 miliardi contro gli otto offerti.

2 febbraio: il premier Papandreou annuncia misure più forti, tra cui il congelamento di tutti i salari pubblici per il 2010, l'aumento dell'età pensionabile e nuove tasse sui carburanti.

9 febbraio: Almunia parla di 'rischio contagiò e l'Unione europea comincia a mettere a punto misure di sostegno.

11 febbraio: il Consiglio europeo raggiunge un accordo per aiuti alla Grecia, senza tuttavia deciderne i dettagli tecnici.

24 febbraio: sciopero generale in Grecia.

28 febbraio: il Wall Street Journal svela che tecnici di Francia e Germania studiano un piano da 30 miliardi di euro.

3 marzo: il governo greco decide ulteriori misure per 4,8 miliardi. Il presidente dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker annuncia che il Paesi dell'area euro sono pronti all'intervento.

5 marzo: un nuovo sciopero paralizza il Paese, scontri e disordini nelle piazze.

11 marzo: ancora uno sciopero e scontri davanti al Parlamento.

15 marzo: nuova riunione dell'Eurogruppo, ma slitta l'intesa sul piano di salvataggio.

25 marzo: dopo settimane di polemiche e indiscrezioni, in particolare sul ruolo del Fmi, Francia e Germania trovano un accordo sul piano di aiuti, su cui ottengono l'ok da parte di tutta Eurolandia: l'intesa prevede prestiti bilaterali con un contributo del Fondo.

7 aprile: la speculazione torna a farsi sentire e il divario tra i tassi dei bond greci e dei bund tedeschi mette a segno un record dopo l'altro. La Bce esclude l'ipotesi default.

9 aprile: nuovo taglio del rating, che scende a un soffio dal livello spazzatura («junk») da parte di Fitch.

11 aprile: L'Eurogruppo pronto ad aiuti per 30 miliardi; altre risorse (12-15 mld) arriveranno dal Fmi.

 

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