Benedetto XVI torna a condannare l'aborto nel corso della messa crismale celebrata, come ogni giovedì santo, nella Basilica di San Pietro, e fa implicito accenno al tema dell'obiezione di coscienza per i cattolici. La «lotta dei cristiani», ha detto Benedetto XVI, consiste nel fatto che essi «rifiutano di fare ciò che negli ordinamenti giuridici in vigore non è diritto, ma ingiustizia». Il pontefice ha poi affermato che «anche oggi è importante per i cristiani non accettare un'ingiustizia che viene elevata a diritto», facendo espressamente riferimento «all'uccisione di bambini innocenti non ancora nati».

Papa Ratzinger - che non ha fatto cenno ai casi di pedofilia venuti alla luce negli ultimi tempi da parte di membri della Chiesa cattolica - ha inoltre ricevuto il sostegno del cardinale di Venezia, Angelo Scola, nel corso della messa del crisma celebrata nella Basilica di San Marco del capoluogo veneto. Scola ha espresso «rimorso, senso di tradimento e sgomento», chiedendo che tutti i misfatti siano portati alla luce, ma anche sostenendo che Benedetto XVI «tanto ha fatto e tanto fa per togliere ogni sporcizià dalla compagine degli uomini di Chiesa». Il cardinale ha poi assicurato che i vescovi italiani «moltiplicheranno i loro sforzi per prevenire i casi di pedofilia», anche se la Chiesa non può subire «strategie di discredito generalizzato».

Sul tema della pillola abortiva RU486, da registrare che il presidente della pontificia accademia per la vita, mons. Rino Fisichella, ha espresso apprezzamento per la decisione del neogovernatore del Piemonte, Roberto Cota, il quale ha dichiarato che il farmaco «rimarrà nei magazzini». «Sono atti concreti che parlano da sè» e al «primo atto compiuto» dal neo governatore della Regione Piemonte, «va il mio plauso», ha detto Fisichella. (M. Do.)


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