Per affrontare lo scandalo della pedofilia in Irlanda Benedetto XVI ha dapprima convocato un vertice con i vescovi irlandesi in Vaticano, poi ha inviato una lettera ai cattolici irlandesi nella quale ha criticato tanto i preti pedofili quanto i vescovi che li avevano coperti, ed ha ora annunciato una visita apostolica in Irlanda. «Non si può negare - scriveva il Papa ai vescovi d'Irlanda nella lettera dello scorso 19 marzo - che alcuni di voi e dei vostri predecessori avete mancato, a volte gravemente, nell'applicare le norme del diritto canonico codificate da lungo tempo circa i crimini di abusi di ragazzi. Seri errori furono commessi nel trattare le accuse. Tutto questo ha seriamente minato la vostra credibilità ed efficacia. Apprezzo gli sforzi che avete fatto per porre rimedio agli errori del passato e per assicurare che non si ripetano. Oltre a mettere pienamente in atto le norme del diritto canonico nell'affrontare i casi di abuso dei ragazzi - scriveva ancora Benedetto XVI -continuate a cooperare con le autorità civili nell'ambito di loro competenza».
Nel frattempo anche il vescovo di Augusta, in Germania, Walter Mixa, ha presentato le sue dimissioni al Papa. Nelle settimane scorse il vescovo 68enne, considerato un conservatore, è stato al centro di pesanti polemiche per aver "maltrattato", in passato, dei bambini orfani. Nella lettera inviata al pontefice, lo stesso vescovo spiega che «le continue discussioni pubbliche sul suo conto pesano gravemente sui sacerdoti e sui fedeli». Mixa è stato accusato di aver picchiato brutalmente dei bambini in un orfanotrofio, diverse decine di anni fa, quando era parroco. Il vescovo ha ammesso, dopo un iniziale diniego, di averne schiaffeggiati alcuni e ha chiesto perdono alle vittime per il dolore loro arrecato. Il prelato è anche oggetto di un'indagine per appropriazione indebita di fondi destinati a un istituto per l'accoglienza di bambini. (M. Do.)
I giovani e la fede, per la Chiesa un bilancio in passivo (di Massimo Donaddio)
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