Dalla cattedrale di Wawel a Cracovia al palazzo presidenziale di Varsavia: nelle ore successive al disastro aereo che alle 10.50 di ieri ha privato il paese del presidente Lech Kaczynski, del governatore della Banca centrale Slawomir Skrzypek e di altri 95 tra politici, civili e militari, i polacchi si sono ritrovati nelle chiese e nelle piazze a piangerne la scomparsa. Dimenticando divisioni e schieramenti. Ma dovranno scuotersi in fretta, alla vigilia come sono di elezioni presidenziali cruciali e nel mezzo di una fase economica delicata.
La morte di Kaczynski può cambiare il clima politico in un paese che si stava avviando a scegliere il nuovo capo dello stato a ottobre. Per prima cosa, la scomparsa del presidente - e candidato di Legge e giustizia, il partito populista ed euroscettico che aveva fondato insieme al gemello Jaroslaw - fa scattare una clausola costituzionale che anticipa i tempi del voto: si andrà alle urne entro l'estate. Lech, il più disponibile al dialogo dei due gemelli, si sarebbe presentato per un secondo mandato. Ora il partito dovrà trovare in fretta un sostituto da opporre a Bronislaw Komorowski, del movimento Piattaforma civica, guidato dal premier liberale Donald Tusk. Ma Libertà e giustizia oggi è un partito decimato dalla morte di tanti deputati che stavano raggiungendo Katyn sul Tupolev caduto a Smolensk, in Russia. Un partito che potrebbe stringersi attorno a Jaroslaw, inizialmente dato anche lui a bordo dell'aereo, in una campagna elettorale che sarà dominata dalla tragedia e che si svolgerà su toni pacati.
Komorowski intanto, in qualità di presidente della Camera, ha assunto i poteri di capo di stato a interim e ha dichiarato una settimana di lutto nazionale. Nei prossimi 14 giorni dovrà fissare la data delle elezioni, da tenersi nei due mesi successivi.
I rapporti tra il presidente e il Parlamento erano tesi. Kaczynski aveva fatto valere spesso il suo potere di veto sulle leggi approvate dalla maggioranza di Piattaforma civica, bloccando le riforme su media, sanità e pensioni. Né erano migliori i rapporti con Tusk. Prima della tragedia, i sondaggi davano però Libertà e giustizia appena al 25% contro il 50% di Piattaforma civica, assegnando a Komorowski la presidenza. Un passaggio cruciale per accelerare la modernizzazione di cui il paese ha bisogno per crescere a ritmi sostenuti. La Polonia è l'unica economia della Ue ad aver evitato la recessione nel 2009, grazie alla debolezza dello zloty e al flusso di capitali esteri. Ma si è dovuta accontentare di uno sviluppo dell'1,7%. Però, proprio l'iniezione di investimenti ha fatto guadagnare alla moneta più del 6% tra gennaio e marzo. Una minaccia per l'export e per la ripresa. Così giovedì la Banca centrale ha abbandonato il suo tradizionale non interventismo monetario e ha venduto zloty, per frenarne l'ascesa. Il timone dell'istituto passa ora al numero due Piotr Wiesiolek, fino a quando il prossimo capo dello stato non nominerà il nuovo governatore. Skrzypek era a sua volta una figura problematica, nominato da Kaczynski e in rotta con alcuni membri del Comitato di politica monetaria e con il governo. E tiepido sull'euro. Anche qui, se Piattaforma civica conquisterà la presidenza, avrà l'occasione di nominare un governatore amico.
Sul Tupolev caduto c'era poi tutto lo stato maggiore delle forze armate, il capo della sicurezza nazionale Aleksandr Szcyglo e il candidato alla presidenza per i colori dell'Alleanza democratica di sinistra, Jerzy Szmajdzinski. Una concentrazione di cariche pubbliche che ha dell'incredibile e sulla cui opportunità già ci si interroga.
Adesso però è il tempo del cordoglio e dell'unità. Tusk, che nel pomeriggio ha accolto la notizia in lacrime, ha dichiarato: «È la tragedia più grande per la Polonia del dopoguerra». «È morta l'elite del paese», ha affermato Lech Walesa, compagno di lotta dei Kaczynski in Solidarnosc. Una commozione che avvicina leader e persone comuni. «Sono distrutta, è un dolore che non si può esprimere a parole»: dice Ewa, una delle centinaia di abitanti di Varsavia arrivate sotto al palazzo presidenziale. Molti hanno portato fiori, altri candele, altri ancora hanno pregato in silenzio. Uno si sforza di spiegare: «Non ci sono parole, è una tragedia immensa. Ma il paese saprà andare avanti».

 

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