Siamo grati per le parole di solidarietà che ci sono giunte dai nostri partner internazionali in relazione agli attentati avvenuti a Mosca e nel Nord Caucaso. Come ad altri nel mondo, in particolare a Madrid nel 2004 e a Londra nel 2005, anche ai russi è stata ricordata la propria vulnerabilità di fronte una causa spietata che non rispetta la vita umana.
I recenti attentati sono anche un segno di quanto è cambiato il panorama della sicurezza globale negli ultimi 20 anni.
La Russia e l'Occidente, un tempo nemici nella guerra fredda, sono ora uniti di fronte a una reale minaccia terroristica che, oggi più che mai, richiede un impegno congiunto, coordinato e determinato per sconfiggerla. Ci sembra quindi particolarmente opportuno che proprio questa settimana a Praga i Presidenti Medvedev e Obama entrino in una nuova fase di relazioni strategiche, con la firma del nuovo accordo START che ridurrà il numero di testate nucleari delle due maggiori potenze nucleari del mondo.
Ci sono molti motivi per essere ottimisti in questo momento.
Il taglio di un terzo degli arsenali nucleari dimostra il nostro comune impegno alla non proliferazione, stabilendo un esempio per altre potenze nucleari. Al vertice nucleare di Washington il 12 aprile, Stati Uniti e Russia inviteranno le nazioni dotate di armi nucleari a seguirne l'esempio.
Il ridimensionamento degli arsenali nucleari e i limiti alla diffusione delle armi nucleari hanno una importanza difficile da sopravvalutare. Tra reti terroristiche internazionali, radicalismo e insurrezioni, il contesto di sicurezza di oggi ci impone di assumere un ruolo guida nel garantire che le armi nucleari non cadano in mani sbagliate.
La Russia e la NATO collaborano già strettamente nella lotta contro l'insurrezione in Afghanistan. Con il nuovo START, gli interessi di Stati Uniti, Europa e Russia saranno più uniti che mai. Un allineamento transatlantico negli interessi di sicurezza, da Vancouver a Vladivostok, è l'unica vera garanzia di stabilità nell'emisfero settentrionale.
Senza dubbio il nuovo trattato è una pietra miliare, ma a parole tanto importanti devono seguire azioni costruttive e a lungo termine. Stati Uniti e Russia devono continuare ad approfondire la cooperazione e permeare le proprie relazioni bilaterali con lo spirito di apertura e di onestà che l'accordo rappresenta. Ciò significa non solo onorare gli impegni disposti, ma avere cura di dissipare le reciproche paure sulla sicurezza, non lasciando spazio ad interpretazioni erronee. Vi è un collegamento naturale tra le armi di offesa e quelle di difesa che deve essere tenuto in considerazione. È impossibile negare l'esistenza di questa connessione. Affinché la cooperazione sia significativa e, in ultima analisi, abbia successo, le legittime preoccupazioni al riguardo dovrebbero essere ascoltate e prese in considerazione.
Questi sono gli aspetti pertinenti, non solo per Russia e Stati Uniti, ma per tutta la regione euro-atlantica. L'urgenza delle sfide che abbiamo di fronte crea ampie opportunità di sviluppo di partenariati costruttivi. Dobbiamo creare un fronte unito contro il terrorismo, la criminalità organizzata, il traffico di droga, la pirateria ed altre sfide e minacce, e concentrare i nostri sforzi su questo nemico sfuggente e potente, senza distrazioni. Questi temi saranno discussi in una conferenza internazionale di alto livello che stiamo progettando insieme ai nostri partner e che si svolgerà quest'anno per la prima volta in Russia.
Alla base del nuovo trattato START è il principio della sicurezza indivisibile. Per rendere universale questo principio, il presidente Medvedev ha proposto un trattato di sicurezza pan-europea che spazzi via definitivamente l'eredità della guerra fredda.
Questa iniziativa non sostituisce né indebolisce la Nato, come invece affermano i suoi detrattori. Si tratta di preoccupazioni ingiustificate: il nostro obiettivo è quello di creare uno spazio comune di sicurezza indivisibile nella regione euro-atlantica, in cui nessun paese e nessuna alleanza di sicurezza possa rafforzare la propria sicurezza a spese degli altri.
A Praga faremo un passo nella direzione giusta verso la creazione di un mondo più sicuro, con uno scopo condiviso ed un rinnovato sentimento di cooperazione. Il nuovo START rappresenta più di un accordo per ridurre le armi - è il segno che stanno nascendo partenariati durevoli. Spetta a tutti noi farli screscere.
* segretario del consiglio di sicurezza della Federazione russa

 

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