La flessibilità sul lavoro è di destra o di sinistra? Esistono implicazioni politiche nella richiesta di modernizzare la nostra legislazione sul lavoro? Recenti polemiche fra la Confindustria e il Governo hanno riacceso la questione. L'esperienza comparata dimostra che non esistono in astratto misure di intervento nel mercato del lavoro catalogabili in termini ideologici. Qualche riferimento alla Germania e alla Spagna è sufficiente per provare che politicizzare questa materia non ha senso.

In Germania il Governo federale socialdemocratico ha recentemente varato riforme che susciterebbero lo sdegno di una parte della sinistra italiana. Innanzitutto il "lavoro a chiamata", a lungo discusso nella sfortunata vertenza estiva alla Zanussi. La soluzione tedesca prevede che il datore e il prestatore di lavoro possano convenire su base individuale questo genere di attività.

Tuttavia proprio il contratto deve precisare i minimi di impegno del lavoratore, almeno su base settimanale. In assenza di questa previsione, si presume che il lavoratore venga utilizzato per almeno 10 ore alla settimana, avendo diritto a essere convocato con un preavviso di quattro giorni.
Un altro esempio è contenuto nella stessa legge approvata pochi giorni fa dal Parlamento tedesco. Il contratto a termine per i neo-assunti è completamente libero, cioè il datore di lavoro non deve motivare perché ricorre a questo strumento. Si può procedere a nuove assunzioni a termine fino a un massimo di due anni. Queste regole riguardano anche i lavoratori anziani (oltre i 58 anni) per favorirne l'impiego.

Dunque in Germania un Governo di sinistra ha introdotto regole, d'accordo con le organizzazioni sindacali, che qualcuno in Italia potrebbe considerare di destra. Qualcosa di analogo, ma al contrario, è avvenuto in Spagna. Il Governo conservatore ha ritenuto che la precarizzazione del mercato del lavoro fosse divenuta eccessiva, a scapito di investimenti durevoli in risorse umane. Ha concordato così con i sindacati una revisione della disciplina dei licenziamenti, rendendo quantificabile in anticipo il risarcimento dovuto in caso di mancanza di giustificazione. In questo modo si sono incentivate le assunzioni a tempo indeterminato. Una misura che dovrebbe essere gradita a sinistra se cadessero le obiezioni politiche a discutere di licenziamenti.

In realtà ragionare con questi schemi ideologici è del tutto fuorviante. Ancora in Germania il Governo socialdemocratico ha aperto un confronto con i sindacati per consentire alla contrattazione aziendale di derogare a quella nazionale. Un modo per governare un decentramento contrattuale che sta dilagando in modo selvaggio. Si tratta di un approccio di destra o di sinistra? La verità è che in materia di flessibilità occorrerebbe ragionare in modo assai più bipartisan, guardando alla sostanza dei problemi e agli effetti delle soluzioni adottate. Di steccati ideologici in Italia non si sente davvero più il bisogno

 

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