SPECIALE ELEZIONI 2008
Acque agitate nel Pdl sulla candidatura di Ciarrapico
di Nicoletta Cottone

Bufera nel Popolo della libertà per la candidatura di Giuseppe Ciarrapico, numero 11 nella circoscrizione Lazio al Senato. A scatenare la reazioni di altri candidati le affermazioni sul fascismo dell'imprenditore, editore di una catena di quotidiani locali ed ex presidente della Roma calcio, che dice di non aver mai rinnegato il fascismo. Sulle pareti delle redazioni dei suoi giornali le foto del duce: con l'intervistatore di Repubblica l'unico commento è: «Bellissimo». Il fascismo, dice Ciarrapico, «mi ha dato sofferenze e gioie, ma non l'ho mai rinnegato». E racconta che il suo sogno era quello di fare il tamburino dei balilla. Poi, ricevuto il tamburo, cambiò sogno e puntò a fare il mazziere. Con Berlusconi «l'amicizia è di antica data», mentre «di Fini non conservo alcun interesse politico. La sua alleanzuccia non mi è mai piaciuta. Mi sono tenuto lontano e ho fatto bene». Rinvia al mittente il decalogo del coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi sui carichi penali, in base al quale chi ha un aggravio giudiziario dovrebbe essere fuori dalla corsa elettorale. Ciarrapico risponde di avere «tutti i diritti civili e politici integri». Bondi? «Badi alle vicende altrui e non inganni il tempo con riflessioni su di me». Poi Ciarrapico corregge il tiro: «Ho sempre condannatola perdita della democrazia e le leggi razziali»

Non nasconde la sua perplessità per la candidatura di Ciarrapico Gianfranco Fini, che però glissa. «Quello che avevo da dire l'ho detto a suo tempo». Il leader del Carroccio Umberto Bossi chiede che Ciarrapico faccia un passo indietro. La giornalista Fiamma Nirenstein, candidata per il Pdl, si dice incompatibile con Ciarrapico. «Io antifascista sono incompatibile con Ciarrapico: se lo incontrerò gli dirò ciò che penso da sempre». Le affermazioni dell'imprenditore per la giornalista «non hanno nulla a che vedere con il Pdl». Cita la visita di Fini in Israele. «Ho visto Fini con la kippah andare a chiedere scusa a Gerusalemme per quanto è accaduto e - dice Fiamma Nirenstein - ho potuto valutare bene il suo coraggio. Sicuramente nel Pdl ci sono grandi differenze di posizione, ma questo accade anche nel Pd, dove si va dalle posizioni di Pannella a quella di chi indossa il cilicio».

Capisco l'imbarazzo di Fini e di altri candidati come la Nirenstein, dice Anna Finocchiaro, candidata a presidente della Regione Sicilia per il Pd. «La candidatura di Ciarrapico ha un aspetto positivo, svela la vera natura del Popolo delle Libertà, che è in modo incontrovertibile un partito di destra». Per Piero Fassino «una sconcertante e spudorata apologia del fascismo che toglie ogni alibi e conferma che il Pdl altro non é che un partito di destra, con inquietanti pulsioni reazionarie».

Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, dice che «il nodo politico non può essere oscurato dalla propaganda: Forza Italia e il Pdl hanno un chiaro connotato liberale e antifascista». Per Cicchitto «il resto riguarda polemiche di basso profilo e interviste per nulla condivisibili». Paolo Bonaiuti, portavoce del Cavaliere, rispondendo alle polemiche sul caso Ciarrapico dice: «Basta con la presunta superiorità morale della sinistra. La smettano, tanto ormai non ci crede più nessuno».




10 marzo 2008

 

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