Tra i clienti di Messi figurano firme internazionali del calibro di Pepsi, Gatorade, Danone, Damm, ma, ovviamente, i giganti dell'economia spagnola fanno a gara per contendersi i servizi del campione argentino, che già "presta" la sua immagine a Telefónica e RepsolYPF.
La strategia commerciale del capocannoniere del Barcellona, infatti, si gioca su tre diversi campi: la Spagna e l'Argentina, che sono i mercati naturali per il campione, ma anche il resto del mondo, complici le grandi competizioni internazionali, come i mondiali. Secondo uno studio dell'Università della Navarra - il tempio della comunicazione in Spagna – l'argentino è il calciatore più esposto del mondo ai mezzi di comunicazione, e supera un altra stella del calcio iberico: il portoghese Cristiano Ronaldo.
Forte di queste premesse, il calciatore potrebbe sfruttare i mondiali che si giocheranno quest'estate in Sudafrica per ingrassare ulteriormente il suo portafoglio di clienti. Più modesti, ma solo se messi a confronto con quelli dell'attuale re del calcio, i numeri dell'olandese nerazzurro. Numeri destinati comunque a lievitare in virtù della brillante stagione che lo sta imponendo al grande pubblico e non solo ai palati più sopraffini che già in passato scommettevano sul fatto che sarebbe esploso tutto il suo talento. Sneijder è approdato a Milano nell'agosto scorso, fortemente voluto da Mourinho. L'Inter l'ha acquistato dal Real Madrid per circa 18 milioni di euro, assicurandogli un contratto fino al giugno 2013 e un ingaggio netto di 4 milioni di euro a stagione. Il tecnico portoghese credeva così tanto nelle sue capacità da farlo esordire nel derby un giorno e mezzo dopo il suo arrivo a Milano, neanche il tempo di conoscere i compagni di squadra. Gestito dalla Essel Sports Management e dal suo procuratore Soren Lerby, ex giocatore dell'Ajax, Sneijder è arrivato in Italia dopo una stagione piuttosto anonima. Prodotto della storica scuola Ajax, il centrocampista aveva infoltito la colonia olandese del Real Madrid ma nell'ultima stagione era stato spesso relegato in panchina con poche occasioni per mettere in mostra il suo talento. A differenza della "pulce" argentina Sneijder preferisce, al momento, offrirsi come testimonial monomarca per uno dei grandi colossi di attrezzatura e abbigliamento sportivo, Nike. Un contratto di sponsorizzazione che gli vale tra i 500 e gli 800mila euro a stagione, ancora lontani dai 3 milioni che pare che Nike abbia sborsato per Ibrahimovic.
Ma l'exploit di quest'anno a livello personale e gli eventuali e probabili traguardi dell'Inter lo porterebbero a ritoccare al rialzo le prossime sponsorizzazioni. Una carriera lineare, dunque, quella del venticinquenne olandese (26 anni a giugno) sicuramente meno fiabesca di quella di Lionel Messi, cominciata con un contratto firmato su un tovagliolo, nel ristorante del del Club de Tenis Pompeya di Barcellona.
Numeri incomparabili, certo, ma la semifinale di Champions League tra Inter e Barcellona ci libera da qualunque imbarazzo. Leo per Guardiola e Wesley per Mourinho hanno lo stesso preziosissimo valore. Perché con l'adrenalina che scorre nelle vene, si parte dalla stessa voglia e dallo stesso sogno. Chi c'è, c'è. I milioni, per 180 minuti, non conteranno più. Conteranno testa, gambe e nervi saldi.
Piccolo genio erede di Omar e Diego (di Gigi Garanzini)
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