Una poltrona per quattro. O magari per tre. O forse, realisticamente, alla fine sarà la solita poltrona per due. Il Motomondiale che scatta tra le dune e sotto le luci artificiali di Losail offre, sulla carta, un poker d'assi a giocarsi il titolo MotoGp 2010. Tenendo conto poi, che l'ipotesi che nel novembre prossimo - dopo i 18 Gp previsti -si faccia festa ancora dalle parti di Tavullia è estremamente concreta...

Il Dottore davanti a tutti – Il favorito, manco a dirlo, è ancora lui, Valentino Rossi. Gli anni bui segnati dalle sconfitte firmate Hayden e Stoner e dalle polemiche sulle improvvide scorciatoie fiscali intraprese sono ormai alle spalle. Valentino ha dominato con la sua Yamaha i test invernali ed è pronto per inseguire il suo decimo titolo mondiale. Di più. L'obiettivo è battere l'altro mito delle due ruote, Giacomo Agostini, e il suo record di 123 vittorie in carriera. Ma a fine anno, Rossi (103 vittorie in carriera finora) potrebbe tornare a riflettere su quale sarà il suo futuro. Tutti gli indizi portano alla via Emilia e al colore rosso: tra Maranello (Ferrari) e Borgo Panigale (Ducati)....

Nemico in casa – L'avversario più temibile, forse, Valentino ce l'ha in casa, dall'altra parte del muro che divide in due il box Yamaha, in quel Jorge Lorenzo che già l'anno scorso ha minacciato seriamente la leadership, anche mediatica, del Dottore. E quest'anno ci risiamo, con Jorge che già s'è fatto fotografare con la maglia del suo Barcellona, per mettere in agitazione l'interista Rossi, in vista della semifinale di Champions League... Unico problema? Il fatto che "Por Fuera" (come è soprannominato Lorenzo per i suoi arditi sorpassi all'esterno) rischia di diventare "El Carambola", causa le tante cadute con infortuni conseguenti (l'ultimo a febbraio in un allenamento di cross, con frattura alla mano destra e inevitabile ritardo di preparazione).

La sfida Ducati – Forse, allora, meglio tener d'occhio la solidità della Rossa di Borgo Panigale e il grande talento di Casey Stoner. Superati i guai psicofisici dell'anno scorso (pur caratterizzato da un ottimo finale) il canguro australiano è pronto a riprendersi il titolo già vinto nel 2007. La nuova moto, la GP10, poi, sembra il punto d'equilibrio perfetto tra potenza e guidabilità. Senza contare che Casey è il re del circuito del Qatar, dove ha ancora aperta una striscia di tre successi consecutivi. Hayden sarà il suo scudiero, in crescita visti i test invernali.

L'eterna promessa – Il quarto incomodo nella corsa al titolo dovrebbe essere Dani Pedrosa. Il condizionale è d'obbligo, visto che l'eterna promessa spagnola ha fatto registrare con la sua Honda tempi davvero deludenti nei test. E quella 2010 potrebbe davvero essere l'ultimo ballo per Pedrosa sulla moto giapponese, fiaccata dall'attesa della fioritura di un talento mai completamente sbocciato.

Outsider – Anche perché, in casa Honda, c'è un Andrea Dovizioso scalpitante, che dopo il bell'esordio 2009 cerca il salto di qualità, e finora è stato sempre più veloce di Pedrosa. Nel 2009 arrivò la prestigiosa vittoria a Donington. Stavolta l'obiettivo è inserirsi stabilmente nella lotta al vertice. Occhio poi a Ben Spies: l'americano stella della Superbike ha classe ed entusiasmo, oltre all'intelligenza per gestire al meglio i duelli che l'aspettano.

Pattuglia d'onore – In un Mondiale che presenta al via solo 17 piloti, ma ben 13 iridati nelle diverse classi, normale che "gli altri" siano un gruppo dal pedigree d'eccellenza. Dall'eterno Loris Capirossi (pure destinato a un'altra annata in chiaroscuro sulla Suzuki) a Marco Melandri e l'esordiente Marco Simoncelli (in coppia nel team Gresini, ma entrambi ancora lontani dal trovare il giusto feeling con le loro Honda), tutti sembrano in grado di poter trovare al momento giusto una giornata di gloria.

Conti in rosso – Motore unico, frizione elettronica, gomme e benzina uguali per tutti. No, non è il motomondiale negli anni del socialismo reale. Più semplicemente, è la nuova classe Moto2, che prende il posto della "vecchia" 250. Obiettivo principale, viste le caratteristiche tecniche appena enunciate (solo la ciclistica è libera) è contenere i costi, che avevano strangolato la 250 e rischiano di mettere in difficoltà anche la MotoGp. Che è corsa ai ripari con un regolamento che prevede l'utilizzo di solo sei motori per la stagione (dal settimo utilizzato, si partirà dai box). Sperando che basti. Nella classe intermedia, comunque, 40 iscritti, di cui 8 italiani: favoriti al titolo Andrea Iannone, Alex De Angelis e Toni Elias, fresco "retrocesso" dalla MotoGp, sempre col Team Gresini.

125 – Resiste ancora, invece, la 125, tradizionale fucina di talenti e che spesso, in verità, mette in pista le gare più avvincenti e combattute. 27 iscritti, 4 italiani (Marconi, Moretti, Ravaioli e Savadori). Favoriti gli iberici Espargaro e Terol e l'inglese Smith.

Il calendario del MotoGp 2010
Le squadre del MotoGp

 

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