Twin Peaks, si sa, è un luogo pieno di segreti. Un posto dove ogni cosa non è quello che sembra. Così la mitica serie tv dedicata ai "Picchi gemelli" non poteva certo fare a meno del bagaglio di leggende, dicerie, curiosità, eventi e, naturalmente, di tutti gli omaggi, le citazioni, le parodie che spettano ad un telefilm di culto.

Un'attenzione particolare, per esempio, negli anni l'ha ricevuta la cittadina che ha fatto da location al lavoro di Lynch. Snoqualmie, dove ad ogni mese di agosto si organizza il Twin Peaks Festival con tanto di visite guidate e la possibilità di incontrare questo o quell'attore della serie. Sempre a proposito di attori, riguardando oggi il telefilm si può riconoscere un giovane David Duchovny (il famoso Fox Mulder di X-Files) che interpreta un agente della Dea vestito da donna.

Non a caso in molti sostengono che l'opera di Lynch abbia aperto la strada a tante serie sul mistero e l'occulto, come appunto X-Files, Millennium e così via. E non passa inosservato nemmeno Carel Struychen, il Gigante, che altri non è se non il Lurch della Famiglia Addams.
In realtà sono molte le curiosità sul cast che si avvicendò davanti alla macchina da presa per le riprese delle due serie. Dalla partecipazione dello stesso Lynch (nei panni dell'agente dell'FBI Gordon Cole) e del coautore di Twin Peaks, Mark Frost (che impersona un video-reporter) al ruolo di Julee Cruise, cantante alla Roadhouse nella fiction e vera interprete della colonna sonora. Ma è anche possibile scovare il figlio del regista, che all'epoca aveva otto anni: è il piccolo mago nipote della signora Tremond. Oppure il padre di Mark, Warren Frost, ovvero il Dr. Hayward.

Le curiosità su quello che accadeva sul set sono molte. Dal gossip con Kyle MacLachlan che perdeva la testa per Lara Flynn Boyle ai particolari tecnici sulle riprese, con Lynch che faceva utilizzare filtri di corallo rosso, per le scene di interni, ai vari registi che giravano le puntate. Moltissime sono, poi, le citazioni vere o presunte che i fan scoprirono nei 30 episodi, divisi in due stagioni, che compongono la serie. Dai riferimenti pittorici ad artisti come Francis Bacon, Edward Hopper, Paul Delvaux, Magritte, De Chirico a quelli letterari. Che si tratti di un racconto dei fratelli Grimm, di una poesia scritta nel 1819 da Percy Bysshe Shelley oppure del nome della cugina di Laura Palmer (che si chiamava Medeleine come Kim Novak in Vertigo di Alfred Hitchcock) i richiami sono davvero un'infinità.

Vale la pena, inoltre, di citare i casi più famosi di omaggi e parodie dedicati, nel corso degli anni, al serial. Primi fra tutti quelli di Matt Groening in almeno due puntate dei Simpsons. Nel terzo episodio della nona stagione "Il sassofono di Lisa" Marge vuole mostrare ad Homer un disegno di Bart mentre lui sta guardando Twin Peaks in tv. Nel primo episodio della settima stagione "Chi ha sparato al signor Burns?", invece, troviamo il commissario Winchester addormentato che sogna di essere in una stanza con i tendaggi rossi. Qui. Lisa gli suggerisce degli indizi, che lui non capisce, pronunciando frasi sconclusionate.

Nel '92 anche la Disney mandò nelle edicole italiane una parodia del telefilm con l'albo intitolato "Topolino e i dolci segreti di Twin Pipps". Il fumetto narra le vicende del protagonista che, con l'inseparabile Pippo, deve investigare sulla scomparsa di Lalla Talper. Gli autori di Dylan Dog, poi, sempre attenti alle citazione cinematografiche, regalarono ai fan di Lynch ben due album che si richiamavano alle atmosfere di Twin Peaks. Il numero 64, "I segreti di Ramblyn", e quello successivo "La belva delle caverne" che conclude la puntata, sono pieni di riferimenti al serial di Lynch.

Infine, un omaggio meno noto al grande pubblico, ma più recente. E' il debutto solista del 2008 di Amanda Palmer, già voce femminile dei Dresden Dolls. Con un nome così, come non intitolare un disco "Chi ha ucciso Amanda Palmer?"
Dopo tutto, a 20 anni di distanza dalla messa in onda del primo episodio, il mito di Twin Peaks è ben lontano dal tramonto.

 

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