"Una scatola di campionari". Cosě Běla, la moglie del poeta e artista Jiří Kolář defině quella strana pratica del marito che consisteva nel raccogliere frammenti strappati o tagliati di testi e immagini provenienti dalle fonti piů diverse, per costruire un personale alfabeto con cui ridisegnare il mondo. E a comporre l'ordito di questi "Chiasmage" sono pagine del Larousse, della Bibbia, del Corano, tabelle di orari ferroviari, atlanti stellari, carte musicali, testi in caratteri latini, ebraici, gotici, arabi, ideogrammi cinesi… ridotti prima in brandelli e poi ricomposti seguendo una trama segreta. Un'operazione chirurgica di rara poesia che consente all'artista, come afferma lui stesso, di "osservare il mondo da mille e un angolo visuale… di fare i conti con mille e un'esperienza, con mille e uno destini... elevando a un livello assoluto il principio del labirinto".
Oggi, questa tecnica di lavoro - una delle 108 che inventň e catalogň nel suo "Dizionario dei metodi" - sviluppata da Kolář durante tutto il suo iter creativo č proposta attraverso l'esposizione di cinquanta "Chiasmage", in mostra alla Galleria Melesi di Lecco - fino al 5 giugno.
Nato nel 1914 a Protivín (Boemia del Sud) da un padre panettiere e una madre lavandaia, Kolář č fin da giovanissimo attratto dal fascino della carta stampata. Desidera diventare tipografo, ma č costretto a fare ora il cameriere, ora l'operaio, ora il badilante. Il suo apprendistato lo fa in casa, dove una zia che trascriveva in continuazione poesie, offre al giovane una sorta di antologia casalinga che lo avvicina a un universo di parole che ben presto riuscirŕ a fare sposare ad altrettante immagini. Nel 1942, insieme al teorico dell'arte Jindřich Chalupecký, allo scultore Ladislav Zívr, al pittore František Hudeček, ai poeti Ivan Blatný, Jiřina Hauková, Josef Kainar e ad altri artisti fonda il "Gruppo 42", che piů di altre scuole dell'avanguardia boema si prefigge un intenso dialogo tra poesia e pittura.
E cosě prende il via un'incessante attivitŕ che, partendo sempre dalle immagini, lo porta a esplorare il collage in tutte le sue forme: dai "Rollage" ai "Frottage" fino agli "Intercollage", Kolář, dopo avere ereditato il modus operandi della tradizione dada-surrealista (privata perň della carica provocatoria), continua a ricercare un linguaggio poetico e lieve con cui decifrare la realtŕ. Una sorta di "alfabeto morale" - come scrisse Claudio Parmiggiani in occasione della sua morte avvenuta nel 2002 - con cui l'artista ha saputo "rendere fantastiche le cose piů umili dello sguardo quotidiano", sottraendole al loro destino e rallentando il corso della loro esistenza.

Jiří Kolář. Chiasmage
Lecco, Galleria Melesi
Fino al 5 giugno 2010
www.galleriamelesi.com

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