"Nella pampa sconfinata dove le pistole dettano legge, va il caballero misterioso in cerca della bellissima donna che ha visto sul giornale…" Così recitava la voce fuori campo di uno dei corti più amati del mitico Carosello. Le avventure del pistolero messicano innamorato e della dama dalle lunghe trecce nere portavano la firma di Armando Testa. Un nome impresso nella memoria degli italiani e legato ad uno stile geniale, surreale, ironico di fare pubblicità. Ma il poliedrico artista torinese scomparso nel 1992 non è stato solo l'inventore di straordinari personaggi protagonisti dei cortometraggi del Carosello.

Nato nel capoluogo piemontese nel '17, Testa si era dapprima avvicinato alla pittura, e in particolare alla corrente astrattista, dopo aver conosciuto Ezio D'Errico. Un'attività che avrebbe portato avanti parallelamente a quella di pubblicitario. Il suo interesse per l'arte visiva ( design, architettura), tuttavia, ha contraddistinto la sua attività fin dall'inizio. Da quel 1937, quando con il primo manifesto "ICI" mise in luce la sua ispirazione legata all'astrazione geometrica.
Dopo la guerra s'impose, poi, lavorando per importanti aziende e, nel giro di pochi anni, divenne leader nel settore pubblicitario italiano. Da allora, le sue estrose invenzioni riempirono prima i manifesti e poi lo schermo televisivo. Il logo del Punt e Mes, ma anche le campagne del digestivo Antonetto, della birra Peroni, dei cappelli Borsalino, dell'olio Sasso, della Pirelli. Immagini realizzate con sfere, coni e semplici linee geometriche, inconfondibili nella forma, capaci di rimanere da subito impresse nella memoria.

A questo grande creativo il Pac di Milano dedica una retrospettiva intitolata "Armando Testa. Il design delle idee". Una mostra che vuole puntare i riflettori soprattutto sulla sua attività di designer, in concomitanza con gli eventi del Salone del Mobile. Non una semplice celebrazione dell'estro del grande autore di personaggi e situazioni memorabili ma un viaggio attraverso alcuni aspetti meno noti della sua creatività, come per esempio l'attività di progettista di oggetti.
Così, al padiglione d'arte contemporanea, se da una parte non mancano l'ippopotamo blu Pippo, Carmencita e il Caballero misterioso oppure il logo del Punt e Mes, l'esposizione vuole anche rendere l'idea di un artista estremamente versatile, dando vita ad una serie di sale che sembrano quasi dedicate ad autori diversi, l'ultima delle quali riservata a fotografia, pittura e scultura. A completare la mostra, infine, c'è il documentario "Povero ma moderno" (come amava definirsi definiva lo stesso Testa) girato l'anno scorso da Pappi Corsicato, utilizzando la stessa tecnica stop-motion che l'autore usava per i suoi spot.

"Armando Testa. Il design delle idee".
Milano, Pac- Padiglione d'arte contemporanea, fino al 13 giugno. Orari: da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30, giovedì fino alle 22.30, lunedì dalle 14.30 alle 19.30. Ingresso: 5 euro, ridotto 3 euro, ridotto speciale per gruppi di studenti 2 euro. Info: 02 76009085, sabato e domenica 02 76020400.
www.comune.milano.it/pac/


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Tutto un altro "Testa". In mostra al Pac a Milano

 

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