Stefan Balázs sostienesulla rivista telematica tedesca Telepolis che il web 2.0 marchi il ritorno alla linearità: blog, twitter o facebook rilancerebbero un'organizzazione dei contenuti vicina a quella dei “vecchi” media, come il libro, la radio o il film, incanalando la complessità e la dispersività delle narrazioni ipertestuali. Certo non si torna indietro, nulla vieta di riprendere a surfare saltabeccando da un link all'altro: ma questi formati introdurrebbero almeno una parvenza rassicurante di ordine ai fili comunque sempre più frammentati del pensiero.
 
A ricucire questi ultimi ci provano a un altro livello alcuni progetti web, raccogliendo la sfida di articolare in un quadro di insieme i singoli pezzi di informazione più pregnanti relativi a questioni controverse emergenti nella discussione pubblica. Che si tratti di aborto, intelligenza artificiale, porto d'armi, si evidenziano gli argomenti a favore e quelli contrari, così da favorire la formazione di opinioni informate e articolate. Ve ne sono diversi, eccone due esempi: Opposingviews contrappone l'opinione di esperti, proponendosi presto di allargare la partecipazione ai fruitori; più ambizioso e complesso è Debategraph che organizza gli argomenti in mappe concettuali dinamiche, aperte al contributo pubblico come un wiki. c.somajni@ilsole24ore.com

 

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