Se ne sentiva proprio la mancanza: la doppia patente per gli autisti delle auto blu. La prima, "normale", per condurre la propria macchina. La seconda, "speciale", per la sfrecciante auto di servizio. Perché mai? Per esentare la patente speciale dal taglio dei punti per le violazioni al codice della strada. Licenza di violare i limiti di velocità, passare con il rosso, non dare la precedenza ai pedoni sulle strisce. Una licenza che vale dall'autista del capo dello stato a quello del sindaco di un piccolo comune. Moraleggiare sulla casta e sui privilegi dei politici è diventato sport nazionale che non ci piace praticare. La buona politica e la buona amministrazione sono mestieri difficili e sparare nel mucchio non giova a nessuno. Ma la politica non deve fornire assist come questi. L'assessore si muova dieci minuti prima se vuole arrivare in tempo alla riunione della giunta. Il suo autista, un comune mortale, rispetti i limiti imposti ai comuni mortali. Il parlamento corregga questa inutile scemenza approvata come emendamento al nuovo codice della strada in discussione in commissione. Conviene a tutti.

 

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