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Alba schiera i tartufi e tifa per il signor Michele

di Nino Ciravegna

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22 novembre 2009

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Dicono che la famiglia sia divisa: il signor Michele contrario, i figli favorevoli. «È naturale che i figli spingano per un'acquisizione che farebbe fare un salto dimensionale all'azienda. E che il signor Michele non voglia avventurarsi in una acquisizione, come ha fatto per tutta la vita.

Ma sono certo di tre cose: 1) deciderà la moglie Maria Franca, come succede sempre quando ci sono discussioni in famiglia. E quindi penso che l'affare si farà se ci saranno le condizioni economiche necessarie; 2) il signor Michele si divertirà come un matto a inventare nuovi prodotti per Cadbury, tanto più che ha almeno un paio di Tir di prodotti già testati e sperimentati da buttare sul mercato; 3) i figli Pietro e Giovanni hanno tutte le capacità necessarie per gestire questa acquisizione e integrare le due aziende, anche se non sarà facile: qualcuno mi deve spiegare come fa Cadbury con 45mila dipendenti ad avere un fatturato di poco superiore a quello di Ferrero che ha 22 mila dipendenti». Giuseppe Rossetto, sindaco di Alba per dieci anni e ora vicepresidente della Provincia di Cuneo, invece, ha due certezze: primo, le divisioni della famiglia «sono tutte balle». Parola, senza tanti equilibrismi retorici, di politico accorto e di avvocato che misura le parole. «È vero, ci possono essere divergenze di opinioni, - assicura Rossetto - ma la famiglia è solida. Decideranno insieme, come sempre.

È vero, i figli hanno caratteri diversi: Pietro è introverso e appassionato di produzione industriale mentre Giovanni è più estroverso e comunicativo. Ma a volte le voci di divergenze nascono dalle seconde linee che cercano di accentuare i toni di banali discussioni». Seconda certezza, l'eventuale acquisizione di Cadbury non inciderà sul rapporto forte dell'azienda e della famiglia con il territorio. «In questi anni – spiega Rossetto – abbiamo lavorato non tanto per aumentare le superfici degli stabilimenti, ma per far sì che ad Alba restino le teste pensanti del gruppo. E i risultati non sono mancati: è stato spostato nella nostra città il centro direzionale di Soremartech, la subholding del gruppo che fa ricerca e sviluppo di tecnologie e nuovi prodotti e detiene i marchi e i brevetti di tutto il gruppo.

Sono iniziati i lavori per il nuovo centro direzionale ed è stato avviato il master interdisciplinare di specializzazione in scienza e tecnologia dell'alimentazione umana, in collaborazione con l'università di Torino. Giovani selezionati in tutto il mondo che studiano ad Alba, si specializzano e poi, generalmente, lavorano per il gruppo. E infine – conclude – abbiamo posto le condizioni per rendere più competitivi gli stabilimenti dell'azienda con Albapower, una joint venture Ferrero Agea per la cogenerazione di energia elettrica e termica. Un modo concreto per tagliare i costi energetici per l'azienda e la società».

Ad Alba, oggi, probabilmente non si parlerà di Cadbury. Forse, tempo permettendo, Pietro inforcherà la sua bici per una pedalata con gli amici fino al mare, con dietro il furgoncino Mercedes della scorta, mentre Giovanni scriverà qualche pagina del nuovo libro (ne ha già pubblicati alcuni, l'ultimo è "Campo Paradiso") mentre il signor Michele continuerà a sperimentare nuovi prodotti a Montecarlo. Oppure si ritroveranno tutti nella villa familiare in Costa Azzurra (dove Pietro e Giovanni hanno confessato di aver svuotato il primo vasetto di Nutella, avevano 5-6 anni, come atto di sfida e protesta contro la terribile educatrice prussiana) per studiare i dossier finanziari. Una cosa è certa: gli americani della Hershey hanno perso uno straordinario week end langarolo, con la nebbia che concilia l'uso dei bolliti e dei vini annessi. Un vero peccato.

22 novembre 2009
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