Quei titoli, si sapeva, erano rischiosi: i loro rendimenti lo segnalavano a tutti, anche ai risparmiatori italiani. Qualcuno di loro, forse, è stato anche mal consigliato, come dice il ministro dell'Economia argentino Amado Baudou. I suoi toni, però, sono stati del tutto fuori luogo. L'offerta di rimborso dei bond argentini può anche essere considerata interessante ma dire «è l'ultima proposta che facciamo» mettendo i risparmiatori di fronte a uno sgradevole aut-aut non è una cosa appropriata. Non è solo una questione di pubbliche relazioni, ma di buon senso politico. Quei risparmiatori meritano rispetto: hanno avuto fiducia, a suo tempo, nel governo dell'Argentina, che non è - in ogni caso - un hedge fund speculativo ma l'amministrazione di uno stato sovrano. Che, oltretutto, ha compiuto molti errori, pur avendo la possibilità di far tesoro delle esperienze altrui. I governi, è vero, rispondono agli elettori. Se però chiedono anche denaro sui mercati stranieri, devono tener conto anche dei risparmiatori che, si sa, "votano con i piedi".

 

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