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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2010 alle ore 08:30.
L'ultima modifica è del 27 maggio 2010 alle ore 10:11.
Il tempo passa. E ormai parlar male del «Cavaliere di gran croce al merito», «Cavaliere del lavoro», nonché «medaglia d'oro ai benemeriti della cultura e dell'arte» Calisto Tanzi è pletorico. Tuttavia, l'ex imprenditore di Collecchio riesce a stimolare anche i critici dell'ultima ora. Ieri per esempio, dopo la condanna in appello a 10 anni, Tanzi ha fatto sapere dal suo legale Gianpiero Biancolella di essere «rimasto sconcertato» «per la pena inflitta che in confronto al reato appare stellare». Tanzi, tornato di recente sulle cronache finanziarie per il ritrovamento di quadri occultati nelle cantine di amici – Van Gogh, Picasso,
Degas e Monet del valore per 100 milioni di euro - ha detto di essere rimasto sconcertato in particolare perché «da un lato ha contribuito alla ricostruzione dei fatti e dall'altro ha messo a disposizione tutti i propri beni». (R.Fi.)