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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2010 alle ore 08:00.
In Kazakhstan la banca è un fattore di famiglia. Nello Stato asiatico ricchissimo di risorse naturali, il presidente Nursultan Nazarbayev e i suoi congiunti hanno, insieme a quella per il potere, una smisurata passione per gli affari e le banche. Tuttavia alcune recenti mosse finanziarie della famiglia preoccupano non poco il settore del credito: la figlia del presidente Dariga ha infatti annunciato la vendita del 56% di Nurbank, uno dei maggiori istituti del paese.
Le ragioni dell'operazione sono legate allo scandalo scoppiato in seguito alla fuga dell'ex genero del capo di stato, Rakhat Aliev. Dall'esilio Aliev ha denunciato una trama di corruzione con al centro proprio Nurbank che ha fatto traballare la famiglia presidenziale. La vicenda ora minaccia di avere pesanti ricadute finanziarie: secondo gli analisti, senza l'appoggio dei Nazarbayev, la banca rischia infatti una brusca caduta del titolo e un impatto negativo sulle prossime emissioni obbligazionarie. La vicenda non è chiara. Ed è difficile dire a chi dare credito nella vicenda. Così, nel dubbio, pesa la parola dell'esiliato Alliev. (G.Ve.)