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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2010 alle ore 08:45.
L'ultima modifica è del 16 giugno 2010 alle ore 08:46.
Nel 2008 l'Italia ha conservato la sua seconda posizione assoluta dopo la Germania quanto a performance complessiva di competitività nell'export e nel saldo commerciale, secondo l'International Trade Centre dell'Unctad/Wto, che elabora un indicatore di competitività dei vari paesi del mondo in 14 settori del commercio internazionale. In base a tale indicatore, di cui siamo in grado di presentare gli ultimi risultati in anteprima, l'Italia figura al primo posto per competitività in tre settori, cioè nel tessile, nell'abbigliamento e nel cuoio-calzature; è seconda in altri quattro settori, nella meccanica non elettronica, nella meccanica elettrica (che include gli elettrodomestici), nei prodotti manifatturieri di base (categoria di cui fanno parte, fra gli altri, i prodotti in metallo e le ceramiche) e nei prodotti miscellanei (che includono occhiali, oreficeria, articoli in materie plastiche); il nostro paese è sesto negli alimenti trasformati (che comprendono anche i vini).
I risultati del Trade Performance Index (Tpi) mostrano la straordinaria leadership nel commercio internazionale della Germania, che conquista nel 2008 ben otto primi posti e un secondo posto per competitività sul totale dei 14 macrosettori analizzati. I tedeschi, in particolare, dominano nei mezzi di trasporto, nella chimica, nella meccanica elettrica (che include gli elettrodomestici) e nella meccanica non elettronica (apparecchi e macchine per l'industria), ma sono assai competitivi anche nei manufatti di base (che incorporano i metalli), nei prodotti in legno, nei prodotti miscellanei (che includono vari comparti in cui la Germania è forte come apparecchi medicali, fotografici, di misurazione, prodotti ottici e articoli in materie plastiche) nonché negli alimentari trasformati.
Tuttavia, anche l'Italia si dimostra estremamente competitiva, piazzandosi nella graduatoria Unctad/Wto, come detto, per ben tre volte al primo posto, quattro volte al secondo e occupando anche una sesta posizione. Va precisato, poi, che a causa delle aggregazioni statistiche risulta particolarmente penalizzata la leadership dell'Italia nel mobile, comparto incluso dal Tpi nel macrosettore dei prodotti forestali e dei prodotti da essi derivati. Altrimenti emergerebbe un'ulteriore posizione di rilievo del nostro paese, che nel mobile è leader incontrastato in Europa.