House Ad
House Ad
 

Commenti e Inchieste

L'università schiacciata dalle riforme

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 giugno 2010 alle ore 08:45.
L'ultima modifica è del 17 giugno 2010 alle ore 08:45.

In campo universitario l'Italia ha una grandissima tradizione, un travagliato presente e un incerto futuro. La tradizione si fonda sull'esperienza plurisecolare dei maggiori atenei italiani, il presente è rappresentato da un sostanziale declino, il futuro è nelle mani di una contrastata riforma che ha molti lati positivi, ma che deve fare i conti con una serie d'interessi contrapposti, difficili se non impossibili, da perseguire insieme.
Il dato di fondo è che l'Italia si trova costantemente in posizioni di retroguardia nelle diverse classifiche internazionali. Le ultime riforme attuate sembrano aver aggravato, più che avviato a soluzione, i problemi: anche perché hanno accentuato quel carattere di scuola superiore di massa che è certamente positivo nella prospettiva di un sempre più ampio accesso agli studi, ma che ha di fatto impedito la selezione e la qualità.

Come ha sottolineato con forza il presidente Emma Marcegaglia all'ultima assemblea di Confindustria, «il capitale umano è la risorsa più preziosa per lo sviluppo, ma da noi viene formata troppo poco e male. Non è una questione di livello della spesa ma della sua bassa qualità». Il panorama è disarmante: tante università, un esercito di docenti e ricercatori, migliaia di corsi di laurea per affermare l'autonomia più che per rispondere a effettive esigenze della società e delle imprese in particolare. Con metà degli studenti "fuori corso", o che sono "inattivi" e non danno esami e quindi destinati a non completare gli studi. Con una fascia di professori anche troppo garantiti e un'altra fascia che rischia l'eterna precarietà.
Problemi antichi: a metà del 700 Adam Smith criticava «le grandi università inglesi finanziate da fondi pubblici e da lasciti privati, dove i docenti, ricevendo un regolare stipendio, non sono incentivati a fare il loro mestiere con impegno».
L'università italiana ha portato all'eccesso una perversa convergenza d'interessi: quelli delle famiglie e degli studenti, che chiedono scarsa selezione e una laurea il più possibile facile; quelli di molti professori, soddisfatti del posto raggiunto; quelli di rettori e dirigenti, impegnati a cercare finanziamenti puntando sulla quantità più che sulla quantità. A questo si è aggiunta una sovrapposizione di riforme successive che, al di là delle buone intenzioni, hanno avuto l'effetto di aggravare le difficoltà. Andrea Graziosi, docente all'Università di Napoli, in un saggio (L'università per tutti) in cui si fa il punto sulle riforme attuate, proposte e in discussione, annota amaramente che «quello che i riformatori chiedevano è stato fatto tardi e male, ma la crisi è anche il prodotto delle misure da essi auspicate».

L’articolo continua sotto

Tags Correlati: "Università degli studi ""Federico II"" di Napoli | Adam Smith | Andrea Graziosi | Confindustria | Emma Marcegaglia | Italia | Scuola e Università

 

In pratica l'università italiana è diventata un grande liceo che da una parte non risponde alle esigenze di alta formazione tecnica e dall'altra non lascia spazi a scuole d'eccellenza, a istituti di ricerca avanzata, ad atenei capaci di attirare docenti di livello mondiale. «Qualità, internazionalizzazione, rigore»: tre obiettivi che dovrebbero essere considerati realistici e per i quali la riforma ora in discussione in parlamento sembra comunque costituire almeno in parte un significativo passo avanti.

Shopping24

Da non perdere

L'esempio di Baffi e Sarcinelli in tempi «amari»

«Caro direttore, ho letto (casualmente di fila) i suoi ultimi tre memorandum domenicali. Da

L'Europa federale conviene a tutti

Ho partecipato la scorsa settimana a Parigi a un incontro italo francese, dedicato al futuro

Non si può privatizzare la certezza del diritto

In questa stagione elettorale, insieme ad un notevole degrado, non solo lessicale, ma anche di

Le sette criticità per l'economia Usa

Quale futuro si prospetta per l'economia degli Stati Uniti e per quella globale, inevitabilmente

Sull'Ilva non c'è più tempo da perdere

La tensione intorno al caso dell'Ilva non si placa. Anzi, ogni giorno che passa – nonostante i

Casa, la banca non ti dà il mutuo? Allora meglio un affitto con riscatto. Come funziona

Il mercato dei mutui in Italia resta al palo. Nell'ultimo mese la domanda di prestiti ipotecari è


Jeff Bezos primo nella classifica di Fortune «businessperson of the year»

Dai libri alla nuvola informatica: Jeff Bezos, fondatore e amministratore delegato di Amazon,

Iron Dome, come funziona il sistema antimissile israeliano che sta salvando Tel Aviv

Gli sporadici lanci di razzi iraniani Fajr-5 contro Gerusalemme e Tel Aviv costituiscono una

Dagli Assiri all'asteroide gigante del 21/12/2012, storia di tutte le bufale sulla fine del mondo

Fine Del Mondo, Armageddon, end of the World, Apocalypse? Sembrerebbe a prima vista roba da