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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 08:14.
Il private equity ha le casseforti piene, un tesoro da 500 miliardi di dollari. Ma, nel clima di incertezza sui mercati, fatica a trovare adeguati obiettivi per acquisizioni: grandi nomi quali David Rubenstein di Carlyle, Henry Kravis di Kkr e David Bonderman di Tpg, secondo stime che circolano a Wall Street, avrebbero oltre dieci miliardi ciascuno in capitali raccolti e finora senza destinazione. In qualche caso i re della finanza stanno chiedendo tempo ai loro investitori, che di solito vogliono i fondi utilizzati entro tre o quattro anni pena il loro ritiro.
Il più attivo è Tpg, che dall'inizio dell'anno ha speso 9,2 miliardi in undici società, dall' India al Brasile. Un'altra operazione-simbolo è però andata in fumo ieri: il colosso dei giocattoli Habro ha respintola proposta di un leveraged buyout da parte di Providence Equity Partners. (M.Val.)