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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2010 alle ore 08:05.
Le proposte dell'ad di Intesa Sanpaolo promosse dagli economisti
Necessario il riordino del gettito finanziario
Stefano Manzocchi - Università Luiss Roma
In linea di principio sono favorevole. Il peso della tassazione si sposterebbe dal lavoro e dal rischio di impresa ai redditi della finanza, soprattutto quelli di natura speculativa. L'opposizione di alcuni paesi, però, potrebbe generare distorsioni.
Si, questa misura mi piace. Anche in questo caso ci sarebbe un riordino del gettito. L'unica obiezione è che, così, le imprese che emettono si troverebbero a dover alzare i rendimenti. Ma le preferenze degli investitori resteranno inalterate.
Ok, ma soltanto a una piccola tassa
Francesco Daveri - Università di Parma
Una piccola tassa è una buona idea. Prima della crisi non la pensavo così, ma ho cambiato parere. La finanza tende a muoversi in modo troppo effervescente rispetto all'economia reale. Visto che sulla regolamentazione non ci mettiamo d'accordo, intanto questo consentirebbe prima di tutto di attenuare gli eccessi e poi di raccogliere delle risorse.
Non mi sembra affatto la prima cosa da perseguire. Avere la stessa aliquota implicherebbe rifarsi a un tasso di rendimento medio, ma le diverse classi di attività finanziaria hanno rischiosità differenti.
L'armonizzazione è un'idea giusta
Fiorella Kostoris - Università La Sapienza Roma
Non bisogna aumentare la tassazione. Favorire la competizione porta di per sé a ridurre la pressione fiscale: nuove leve sono quasi sempre frutto di inefficienze. La ammetterei solo per questioni di emergenza, legate al gettito.
Sì, credo sia giusto. Il mercato finanziario oggi è unico per davvero e gli spostamenti sono semplici e immediati. Con aliquote differenti si creano svantaggi competitivi o distorsioni. Andrebbero armonizzati anche altri standard, come ad esempio la differenza di pressione tra liquidato e maturato.
Si può intervenire sulle transazioni
Giacomo Vaciago - Università Cattolica di Milano
Da sempre contrario all'imposta sulle banche e favorevole alle imposte sulle cose, trovo giusto tassare le transazioni. La convenienza a vendere più volte in un giorno la stessa cosa ha moltiplicato gli scambi e creato eccessiva volatilità. Per questo serve un prelievo, seppur piccolo, che penalizzi l'inseguimento di guadagni minimi.