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Questo articolo è stato pubblicato il 07 luglio 2010 alle ore 09:24.
L'ultima modifica è del 07 luglio 2010 alle ore 09:21.
Quel laboratorio produttivo a cielo aperto chiamato Nord-Est «rischia» (si fa per dire) di essere una delle prime aree del made in Italy a riprendere quota. Grazie soprattutto alle capacità reattive dei suoi imprenditori, con solide radici di cultura d'impresa nel territorio, che invece di lamentarsi si sono rimboccati le maniche mettendosi a lavorare con più lena (qualcuno più debole, in verità, non ce l'ha fatta e ha dovuto gettare la spugna, a volte anche drammaticamente).
Le imprese hanno saputo tagliare i costi, con il massiccio utilizzo della cassa integrazione (che il mondo ci invidia) e che ha permesso di ammortizzare la crisi salvaguardando le persone, una delle risorse chiave in un'area cresciuta soprattutto sull'aumento della base occupazionale.
Un'altra leva sulla quale gli imprenditori nordestini hanno scommesso forte è l'innovazione, un elemento che ha consentito ai maggiori spiriti schumpeteriani dell'area di riposizionare le aziende in un quadrante competitivo maggiormente confacente alle esigenze dei mercati attuali. Imparando a lavorare in rete e mettendo a frutto le possibilità offerte dal web, per dirla con due profondi conoscitori del nostro sistema industriale come Enzo Rullani (Tedis) e Domenico Palmieri (Aip). Coniugando l'intelligenza tecnica della macchine e l'intelligenza fluida degli uomini sono riusciti a incorporare nei prodotti maggiori elementi immateriali in una gamma di prodotti meno aggrediti dalla concorrenza.
Insomma, il «calabrone Italia» (distretti compresi) sembra tornare a volare per l'ennesima volta, infischiandosene di tutte le leggi dell'aerodinamica secondo le quali non potrebbe librarsi nell'aria.
Non per niente il sondaggio della Fondazione Nord-Est sottolinea come gli «animal spirit» della zona abbiano saputo intercettare i nuovi ordini dell'economia mondiale, mentre continuano a soffrire sul mercato interno. La voga è ancora lunga e i venti non sempre favorevoli.