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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2010 alle ore 08:02.
Imperversa a Bruxelles il dibattito se si debba riconfermare dopo il 2013 la politica di coesione territoriale e sociale alimentata dai vari fondi comunitari. Il Financial Times lancia un sondaggio per sostenere che la spesa europea va tagliata, magari senza neanche aspettare la scadenza.
L'Italia, che beneficia delle risorse per il Mezzogiorno, ha già fatto sapere a Bruxelles di essere favorevole al rinnovo dei fondi. Il rischio è, però, di non essere credibili.
Anche l'ultimo rapporto nazionale, che sarà presentato giovedì, conferma la nostra lentezza negli investimenti (dieci anni e mezzo per realizzare una grande opera) e la permanente incapacità di spesa delle amministrazioni regionali e locali meridionali. Qualche progresso, nella spesa dei fondi Ue, è stato fatto, ma manca una credibilità complessiva: un po' perché il Fas è andato a finanziare mille altre cose, magari più urgenti ma spesso poco attinenti al tema; un po' perché le risorse vengono disperse in mille rivoli; un po' perché le regioni sembrano più interessate a incassare i fondi che a spenderli. Finiamola e presentiamoci al rinnovo del 2013 con una squadra credibile.