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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2010 alle ore 08:25.
Finalmente una buona notizia sotto il Partenone con il ritorno riuscito della Grecia sul mercato dei titoli di stato. Ieri per la prima volta da quando ha attivato il meccanismo di prestiti di Ue e Fmi, Atene, che da maggio era uscita dal mercato, ha effettuato un'asta di bond, e la domanda è stata quasi tre volte l'offerta. Si puntava a collocare 1,25 miliardi di euro in titoli a sei mesi, e l'agenzia che gestisce il debito pubblico ha detto di aver ricevuto richieste per 3,6 miliardi. Certo il tasso resta alto (4,65%), ma ciò che contava era il segnale di fiducia.
Il mercato temeva che l'asta, una piccola cosa rispetto alla massa enorme di capitali che fluttuano ogni giorno per il mondo, mostrasse segnali di debolezza e invece è andata bene. Ma aspettiamo a esultare: la domanda dei T-bill greci è arrivata all'80% da operatori domestici e questo falsa un po' il test. Forse il mercato ha apprezzato l'approvazione delle riforme strutturali, l'innalzamento dell'età pensionabile, la riduzione degli stipendi del pubblico impiego, la moderazione salariale dei privati. Così la Grecia è tornata sul cammino europeo. Sarà molto dura ma l'inizio apre uno spiraglio di speranza.