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Questo articolo è stato pubblicato il 23 luglio 2010 alle ore 08:55.
L'ultima modifica è del 23 luglio 2010 alle ore 08:06.
Il decreto legislativo con il quale il Consiglio dei ministri ha deciso di recepire – anche se in ritardo sui tempi previsti – le nuove regole sul riconoscimento "transfrontaliero" dei provvedimenti di confisca europei costituisce un importante passo avanti nella cooperazione giudiziaria. Grazie al principio del mutuo riconoscimento dei provvedimenti che arrivano da altri stati sarà possibile, infatti, eseguire direttamente le decisioni. Con le giuste garanzie che interventi così gravi richiedono, ma anche senza i vincoli formali e procedimentali che, talvolta, hanno bloccato i magistrati.
Il decreto si pone su una linea di continuità rispetto al mandato d'arresto europeo. Sicuramente, nel suo concreto utilizzo, potrà avvalersi dell'esperienza fatta negli ultimi anni. Ma, soprattutto, conferma la volontà di dotarsi, nel momento in cui il crimine supera facilmente le frontiere, di procedure in grado di diminuire, almeno in parte, i vantaggi di chi si muove al di là della legge.