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Questo articolo è stato pubblicato il 25 luglio 2010 alle ore 14:12.
L'ultima modifica è del 25 luglio 2010 alle ore 14:12.
Un'altra spada di Damocle grava sulla testa delle amministrazioni pubbliche. In tempi di federalismo galoppante, di tagli delle risorse da destinare agli enti periferici, non si possono non considerare anche le perdite potenziali (potenziali perché l'esborso vero e proprio è rimandato alle generazioni future) che le amministrazioni hanno maturato sui contratti derivati stipulati con le banche operanti in Italia. Al 31 marzo 2010, come riportato a pagina 21, soltanto per le amministrazioni pubbliche l'ammanco è di 2,5 miliardi.
Ben poca cosa, si potrà obiettare. Il punto è che questa perdita potenziale potrebbe essere notevolmente superiore se si dovesse considerare anche la voce «società finanziarie» che perde ben 29 miliardi (oltre il 50% di tutto il sistema). Infatti, all'interno di questa voce ci sarebbero anche alcuni sinking fund che, seppur non rientrando nella sfera diretta del bilancio degli enti, a quest'ultimi sono comunque riconducibili. Riuscire a fare chiarezza sulla composizione di questa voce sarebbe opportuno per capire quanto forte sarà il "colpo" di Damocle sulla testa delle generazioni future.